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EO LIGHTING - MARZO 2022 XXX Lighting parecchio alla capacità di riprodurre il più fedelmente possibile la luce bianca standard. La base di partenza è la candela (Cd), l’unità di misura prevista dal Sistema Inter- nazionale (SI) che misura l’intensità luminosa della luce visibile emessa da una fonte specifica (candela standard) in una determinata direzione. Sulla base del concetto di Cd, i principali parametri da tenere in considerazione per confrontare gli apparecchi di illuminazione includono: • Lumen (lm) - Flusso luminoso uguale alla luce prodotta da una sorgente luminosa che emette un’intensità lu- minosa pari a 1 Cd su un angolo solido di 1 steradiante, tenendo conto dell’emissione luminosa in tutte le dire- zioni. • Watt (W) - Consumo di energia elettrica: per i circuiti c.c., W = V c.c. x A; per i circuiti c.a., W = V RMS x A. • Efficienza (lm/W) – Indica il livello di efficienza con il quale una sorgente luminosa produceluce visibile. • Lux (lm/m2) - Intensità della luce che colpisce una su- perficie percepita dall’occhio umano. • Distribuzione zonale dei lumen - Distribuzione dei lu- men emessi da un apparecchio in zone in piani verticali discreti. Viene utilizzata per determinare i requisiti di distanza di un apparecchio di illuminazione. • Temperatura di colore correlata (CCT) - Temperatura, in gradi Kelvin (K), di un corpo nero (radiatore ideale) con una cromaticità uguale alla sorgente luminosa. Il CCT della luce bianca varia da 2.700 K a 6.500 K. • Indice di resa cromatica (CRI) - Capacità di una sorgente luminosa di restituire fedelmente i colori di vari oggetti rispetto a una sorgente luminosa ideale o naturale. L’in- tervallo di CRI va da 0 a 100. Le lampadine a incande- scenza hanno un CRI di 100, i LED hanno CRI da 80 a oltre 90. Con l’evoluzione delle tecnologie di illuminazione, il pro- cesso di specificazione della soluzione ottimale è diventato più complesso. Ad esempio, l’efficienza dei LED è sostan- zialmente superiore a quella delle lampade fluorescenti e a scarica di alta intensità (HID). Mentre le lampade fluo- rescenti e HID emettono luce in tutte le direzioni, i LED sono direzionali. In sostanza, i parametri prestazionali risultano più utili per confrontare i LED con altri LED, le lampade fluorescenti con altre dello stesso tipo e così via. Per confrontare le diverse tecnologie di illuminazione, gli utenti spesso devono valutare i campioni fianco a fianco per determinare il migliore. Oltre alla qualità della luce prodotta, gli utenti devono tener conto della distorsione armonica totale (THD) e del fattore di potenza (PF) del ballast o del driver che alimenta l’apparecchio. Il THD è una misura della distorsione della corrente elettrica diretta a un convertitore di potenza elet- tronico. Un THD più basso si traduce in correnti di picco più basse e in una maggiore efficienza della rete di distri- buzione dell’elettricità in un edificio, con conseguente ri- duzione della domanda sulle utenze pubbliche locali. IEEE 519-2014 rappresenta un utile riferimento per compren- dere le armoniche e impostare i limiti per le armoniche nei sistemi di alimentazione. Di solito sono richiesti valori di THD pari o inferiori al 20%. Il fattore di potenza (l PF) è un parametro altrettanto importante. Un carico (ballast o driver) con basso valore del PF assorbe più corrente di un carico con un valore di PF più elevato a parità della potenza di uscita. Il fattore di potenza è un numero adimensionale compreso tra 0 e 1. I ballast e i driver dovrebbero avere un PF di almeno 0,9. Considerazioni sulla vita utile e sui costi I LED hanno generalmente una vita utile superiore alle 25.000 ore, ma la loro efficienza e luminosità diminuisco- no con il trascorrere del tempo. La vita utile degli apparec- chi a LED si basa sul numero di ore che devono trascorrere affinché l’emissione luminosa sia pari al 70% rispetto a quella iniziale iniziale: tale parametro viene indicato con la sigla L70.. Le tecnologie di illuminazione “non LED” pos- sono incorrere in guasti di notevole entità; la loro vita utile è definita come il numero di ore di funzionamento in cui si prevede che il 50% delle unità si siano guastate. Anche le tecnologie non LED subiscono un declino dei valori di lu- men con l’invecchiamento. Identificato dall’acronimo LLD (Lamp Lumen Depreciation) questo effetto varia in funzio- ne delle diverse le tecnologie di illuminazione (Tab. 1). Per confrontare il costo delle tecnologie di illuminazione, si devono considerare il costo iniziale della manodopera e Tabella 1 – Confronto tra il DLL e la vita utile nominale (Fonte: Banner Engineering)

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