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ELETTRONICA OGGI 499 - GENNAIO/FEBBRAIO 2022 47 TECH FOCUS GREEN ENERGY la reale importanza dell’introduzione di fonti energetiche alternative, sia nel sistema di garanzia dei diritti umani ambientali che del benessere economico degli Stati. Attualmente, ci sono numerose organizzazioni ambientaliste intergovernative globali nel mondo direttamente coinvolte nella protezione dei diritti ambientali delle persone attraverso l’attuazione di misure per promuovere l’educazione ambientale, il controllo sullo stato dell’ambiente, la ricerca ambientale, la creazione di fondi. Altre associazioni si occupano della conservazione della natura, favorendo la promozione di misure per garantire la sicurezza ambientale e migliorare la situazione ambientale. Le sfide globali per la realizzazione di fonti energetiche alternative In generale, le questioni ambientali includono il debole interesse dell’élite al potere di molti Paesi del mondo. Va notato che non si tratta solo della mancanza di volontà politicadell’élitedominante,ma ingeneraledell’attitudine della popolazione a tutelare i propri diritti ambientali e degli altri. Una situazione simile può essere rilevata in Paesi dell’UE, mentre in Ucraina, Russia e altri Paesi post sovietici, i cosiddetti “partiti ambientalisti”, perdono costantemente consensi e non ricevono sostegno pubblico. In Africa, Sud America, India e altri Paesi, il problema dell’ecologia non è considerato. A causa della maggiore attenzione allo sviluppoeconomico, altri temi quali la lottaallacorruzione, l’adeguamento delle infrastrutture, la sfera sociale, aumento del benessere materiale della popolazione, mantenimento della stabilità macroeconomica, sono al centro dell’attenzione. Nonostante l’attuazione del controllo dello stato ambientale generale, i problemi dell’ecologia sono ancora per lo più ignorati, frammentati o vengono risolti man mano che si presentano. Le tendenze di utilizzo dell’energia L’uso energetico nel mondo è stato caratterizzato da grandi tendenze nel tempo: l’aumento dei consumi man mano che le società si industrializzavano, guadagnavano ricchezza e passavano dalle tradizionali fonti di energia (principalmente combustibili a base di biomassa come legno, letame e carbone) a forme commerciali di energia (principalmente combustibili fossili); incrementi costanti sia della potenza che dell’efficienza delle tecnologie per la produzione e l’utilizzo di energia; decarbonizzazione e diversificazione dei combustibili, in particolare per la produzione di energia elettrica, per gran parte del ventesimo secolo; riduzione delle quantità di inquinanti convenzionali associati al consumo di energia. Ognuna di queste tendenze ha contribuito a plasmare l’attuale situazione energetica. Tutto ciò sarà importante per determinare la natura e l’entità della sfida della sostenibilità che l’umanità dovrà affrontare nei decenni a venire. In particolare, molto dipenderà da come le tendenze sopra descritte interagiranno fra loro. In altre parole, la capacità dei Paesi sviluppati e in via di sviluppo di gestire le conseguenze dell’aumento del consumo e della domanda di forme commerciali di energia, sembra probabilmente dipendere dalla possibilità di accelerare notevolmente i progressi verso una maggiore efficienza, una maggiore decarbonizzazione, una maggiore diversità dei combustibili e minori emissioni di inquinanti. L’incremento dei consumi e l’energia commerciale Prima della rivoluzione industriale, si faceva affidamento ai flussi energetici naturali e all’energia animale e umana per ottenere il calore, la luce e il lavoro. Animali da tiro, vento e acqua erano le uniche fonti di energia meccanica. L’unica forma di conversione dell’energia, dall’energia chimica al calore e all’illuminazione, proveniva dalla combustione di varie forme di biomassa. In 150 anni, la produzione e l’uso complessivo di energia sono cresciuti notevolmente, in gran parte nelle società industrializzate, che erano arrivate a fare molto affidamento sulla pronta disponibilità di energia. Man mano che le società si industrializzavano, non solo iniziarono a utilizzare più energia, ma iniziarono anche a utilizzare l’energia in forme diverse, con l’aumentare del reddito familiare, tipicamente passando da combustibili tradizionali come il legno, i residui delle colture e lo sterco, a forme commerciali di energia (ad es., combustibili che possono essere acquistati e venduti) come petrolio, gas naturale, propano ed elettricità. È difficile ottenere stime affidabili sull’uso dei rifiuti tradizionali e delle biomasse, ma si stima che questi combustibili rappresentino circa il 10% del consumo complessivo di energia primaria. Gran parte di questo uso è concentrato nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo. La maggior parte delle forme commerciali di energia deriva da combustibili fossili (in particolare carbone, petrolio e gas naturale) e il loro consumo è cresciuto ancora più velocemente solo nel ventesimo secolo. I combustibili fossili non rinnovabili e che emettono carbonio, attualmente costituiscono circa l’80% del fabbisogno mondiale di energia primaria. Una proiezione delle tendenze attuali suggerisce che il consumo energetico complessivo continuerà a crescere fortemente, raddoppiando o addirittura triplicando entro i prossimi trent’anni. Più preoccupante dal punto di vista della sostenibilità è che il consumo di combustibili
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