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L’industria automobilistica sta attraversando un periodo di radicale trasformazione che coinvolge tutti i fornitori, compresi i costruttori di semiconduttori. Inprimo luogo, una buona notizia: secondo una recente analisi di Yole Développement, il valore dei semiconduttori a bordo veicolo è destinato a crescere in modo significativo, grazie all’affermarsi di concetti quali auto definite via software, guida autonoma e veicoli connessi. Da qui al 2026, secondo Yole, la crescita su base annua sarà pari al 14,75%. Il valore dei chip a bordo dei veicoli genererà un fatturato di 78,5miliardi di dollari da qui a 5 anni, contro i 34,4 miliardi fatti registrare nel 2020. Il maggior contributo a questa crescita sarà ascrivibile ai veicoli elettrici. Secondo i dati forniti da Yole, oggigiorno il valore dei semiconduttori in un veicolo è pari a 450 dollari, cifra destinata ad arrivare a 700 dollari nel 2026. I quattro fattori che contribuiranno all’evoluzione delle auto sono raggruppati dall’acronimo CASE (Connectivity, ADAS, Sharing, Electrification). Entro il 2035, secondo le stime di Yole, il comparto CASE genererà un mercato pari a 318 miliardi di dollari. L’elettrificazione è ovviamente la punta di diamante di questo processo di trasformazione. Qui gli OEM hanno annunciato piani di investimenti per il prossimo quinquennio per un valore che supera i 250 miliardi di dollari. Anche la catena di fornitura andrà ridisegnata. L’attuale carenza di chip, secondo la società di consulenza Alix Partners, ha portato a una diminuzione della produzione stimata in 7,7 milioni di veicoli in tutto il mondo con una perdita di circa 180 miliardi di euro. L’aumento del contenuto dei semiconduttori nei veicoli e la sempre più massiccia elettrificazione comporteranno invitabili modifiche nella gestione della supply chain: gli OEM devono dialogare direttamente con i produttori di chip, imparare dall’industria consumer e mantenere un “buffer stock”. È recente la dichiarazione di Mary Barra, Ceo di GM, che al persistere dello shortage la società sta pianificando di comprare i chip direttamente dai produttori di semiconduttori. Lo sviluppo di veicoli elettrici e delle tecnologie per la guida autonoma attirano l’attenzione di altri player. Società del mondo dei semiconduttori, come Qualcomm, Nvidia e Intel-Mobileye stanno guadagnando terreno nel comparto dei sistemi di guida autonoma. Nel mercato automotive stanno anche entrando realtà come Apple, Huawei e Xiaomi mentre Foxconn, sta cooperando con parecchie altre aziende come Stellantis e ampliando il proprio business in chiave automotive. La crisi scatenata dalla pandemia ha enfatizzato il ruolo sempre più importante dei semiconduttori nei veicoli presenti e futuri. Le aziende provenienti dal mondo dei semiconduttori e consumer sono solide dal punto di vista finanziario e potrebbero acquistare fornitori di primo e secondo livello. Operazioni di questo tipo potrebbero contribuire a ridisegnare l’intero panorama automotive. Filippo Fossati Chip automotive: una svolta epocale Editoriale ELETTRONICA OGGI 497 - OTTOBRE 2021 13
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