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X Lighting LIGHTING 26 - GIUGNO/LUGLIO 2021 L’ultimo punto è particolarmente importante. Uno dei fattori alla base della massiccia diffusione della tradi- zionale lampadina a incandescenza, soppiantata dai LED e in misura minore dalle lampadine fluorescenti, è l’uso pressoché universale della lampadina “E26” da 26 mm di diametro con attacco a vite Edison negli am- bienti residenziali negli Stati Uniti e in molti altri Paesi (Fig. 1). Vi sono altri formati come l’attacco E12, ma l’E26 è di gran lunga il più usato. La standardizzazione con un attacco unico e una presa singola ovviamente contribuisce a ridurre i costi, oltre a rendere disponibili lampadine in vari formati, livelli di potenza e con diverse caratteristiche tutte realizza- te a partire da quell’attacco, riducendo in tal modo i problemi legati alla sostituzione a lungo termine delle lampadine bruciate. Le prime generazioni di lampadi- ne a LED utilizzavano l’attacco E26 per la compatibilità con le prese esistenti per abituare gli utenti all’illumi- nazione a LED. Le lampadine a LED E26 sono ancora ampiamente vendute, poiché ci sono milioni di prese di questo tipo attualmente in uso e questo fenomeno è destinato a durare nel tempo. Tuttavia, i LED sono abbastanza diversi tra loro per quanto riguarda la corrente, la tensione (c.c.) e il con- sumo energetico rispetto alle lampadine a incandescen- za, tipicamente alimentate a 120/240 V c.a. Inoltre, la presa E26 ha spesso terminali a vite relativamente gran- di per i fili, che non sono ideali per alimentare sorgenti basate su LED (Fig. 2). Quindi, per permettere ai LED di realizzare pienamente il loro potenziale dal livello di sistema fino alla connessione fisica, sono necessari nuovi standard e tipi di connettori. Riconoscendo la necessità di un moderno standard per l’interfaccia di illuminazione, la Digital Illumination Interface Alliance (DiiA) ha sviluppato lo standard DALI. Lo standard DALI ridefinisce la connettività dell’illuminazione DALI è un protocollo dedicato al controllo digitale dell’illuminazione che semplifica l’installazione di reti di illuminazione robuste, scalabili e flessibili (Fig. 3). La prima versione, DALI-1, era più adatta al control- lo digitale, alla configurazione e all’interrogazione dei ballast fluorescenti e prestava scarsa considerazione ai LED. Ha sostituito il funzionamento semplice e unidi- rezionale previsto dagli approcci di controllo analogico esistenti da 0/1 a 10 V. Lo standard include anche un’opzione di trasmissione e, con una semplice riconfigurazione, a ogni dispositi- vo DALI può essere assegnato un indirizzo separato per il controllo digitale dei singoli dispositivi. Inoltre, i di- spositivi DALI possono essere programmati per funzio- nare in gruppi in modo che i sistemi di illuminazione possano essere riconfigurati via software, evitando così la necessità di cambiare il cablaggio. La crescita delle aspettative degli utenti e i migliora- menti nella tecnologia LED hanno incoraggiato lo svi- luppo di quello che ora è lo standard DALI-2. DALI-2 è più di uno standard industriale – ora è anche uno stan- dard della Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC 62386). DALI-2 aggiunge molti nuovi comandi e caratteristiche. Mentre DALI-1 includeva solo le moda- lità di controllo, DALI-2 copre i dispositivi di controllo come i controller delle applicazioni e i dispositivi di ingresso (es. i sensori), nonché gli alimentatori del bus. Fig. 1 – L’attacco E26 Edison da 26 mm è di gran lunga quello più usato per le lampadine, anche se ne esistono alcuni più piccoli e altri più grandi per soddisfare vari requisiti applicativi (Fonte: LOHAS LED Ltd) Fig. 2 – I grandi terminali a vite necessari per il cablaggio di una presa con attacco E26 interferiscono con l’utilizzo ottimale della sorgente luminosa a LED (Fonte: Family Handyman via Pinterest) Fig. 3 – La prima versione dello standard DALI definiva una base di controllo che collegava tutti gli elementi alimentati dai fili di alimentazione principale parallela (Fonte: Omnialed)

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