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EDA/SW/T&M 55 - ELETTRONICA OGGI 490 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2020 PSUs Chiunque abbia provato a collegare conduttori da 24 AWG a terminali a vite o di altro tipo progettati per un rail di alimentazione a 14/12/10 AWG sa di questa dif- ficoltà in prima persona. Infine, questi due condutto- ri possono sembrare solo fili passivi, ma non lo sono. Elettricamente, formano un anello di retroazione per un amplificatore che sembra essere un alimentatore. Ogni volta che è presente un tale anello di retroazione, sussiste sempre la possibilità che si generi rumore o addirittura di un’oscillazione a causa dell’anello non vincolato e solitamente definito con scarsa precisione. Quindi, mentre il rilevamento remoto può risolvere il problema della caduta IR, può anche causare un pro- blema più insidioso di oscillazione dell’uscita di ali- mentazione. Quindi può essere necessario un filtrag- gio aggiuntivo, che può però modificare e degradare la risposta dinamica ai transitori dell’alimentatore. Rilevamento remoto: una valida alternativa Per evitare i problemi meccanici, elettrici e persi- no estetici associati al rilevamento remoto, la serie PLS600 prevede un approccio alternativo che utilizza una tecnologia proprietaria per compensare digital- mente queste resistenze senza la necessità di condut- tori aggiuntivi. In breve, l’utente richiama la modalità di rilevamento remoto dal pannello frontale, cortocircuita i fili sul carico e imposta la corrente dell’alimentatore a un valore pari ad almeno quello che presumibilmente sarà assorbito dal carico (Fig. 4). La PSU misura la corrente di uscita e la caduta di ten- sione totale dei fili di carico, quindi calcola la loro re- sistenza. In questo modo può regolare la tensione di uscita ai suoi terminali di alimentazione in tempo reale per correggere la caduta sui cavi di carico. Di conse- guenza, non c’è bisogno di cavi di rilevamento separa- ti nell’installazione vera e propria. Calibrazione flessibile Anche se le PSU come quelle della serie PLS600 non necessitano normalmente di calibrazione, in alcune cir- costanze le prestazioni della tensione di uscita dell’u- nità devono essere verificate e regolate. Per calibrare la tensione e la corrente in uscita e la tensione e cor- rente visualizzate, la serie PLS600 richiede un voltmetro e uno shunt di corrente calibrati. La PSU è impostata in modalità di calibrazione e la sua uscita viene lascia- ta aperta con il solo voltmetro collegato. In sostanza, il valore visualizzato della PSU e il valore del voltmetro vengono confrontati e premendo il pulsante sul pan- nello dell’alimentatore si registrano i valori. Successi- vamente, lo shunt di corrente viene collegato all’uscita e il voltmetro allo shunt. L’uscita dell’alimentatore viene quindi regolata fino a quando il voltmetro esterno legge esattamente la corrente visualizzata sul display dell’a- limentatore (Fig. 5). Si noti che la tensione visualizzata sullo strumento dipenderà dal valore dello shunt di cor- rente utilizzato, sempre secondo la legge di Ohm. Come ottenere più tensione o corrente Sebbene le PSU serie PLS600 siano offerte in varie com- binazioni di tensione e corrente nominale, in alcune ap- plicazioni saranno richiesti valori più elevati di tensioni o correnti. La soluzione ovvia è ricorrere a un alimenta- tore in grado di soddisfare tale esigenza, anche se ciò comporta un costo aggiuntivo difficilmente giustifica- bile nel caso tale alimentatore sia necessario solo per un breve periodo. Un’alternativa è quella di considerare la possibilità di configurare due o più PSU PLS600 in serie (per aumentare la tensione) o in parallelo (per au- mentare la corrente). Tuttavia, l’aumento di tensione o di corrente non è solo una questione di collegare due ali- mentatori in serie o in parallelo. Quando sono così con- figurati, possono verificarsi situazioni di questo genere: 1. La configurazione non fornirà l’uscita necessaria, è impossibile da controllare e gli alimentatori rischiano di danneggiarsi. 2. La configurazione funziona ma non garantisce le prestazioni, l’accuratezza, la continuità o l’affidabilità richieste. 3. Tutto funziona ma ciò non è frutto di una progetta- zione consapevole. Fig. 4 – Le PSU PLS600 di XP Power supportano uno schema proprietario per la pre-compensazione della caduta IR, eliminando la necessità di ulteriori conduttori per il rilevamento remoto (Fonte: XP Power) Fig. 5 – Un semplice processo in due fasi utilizzato per calibrare le PSU di XP Power: una misura della tensione di uscita a circuito aperto seguita da una misura della tensione attraverso uno shunt di carico calibrato (Fonte: XP Power)

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