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26 - ELETTRONICA OGGI 488 - SETTEMBRE 2020 TECH INSIGHT GESTURE CONTROL : utilizzo del sistema in modalità touch-less (senza tocco) Queste tre tecnologie possono essere viste come un’e- stensione dell’attuale tecnologia touch PCAP utilizza- ta in modalità 2D (single touch, multi touch, swipe e così via). Quello che era un mercato di nicchia qualche anno fa, può rappresentare oggi un valore aggiunto in svariati campi di applicazione. Il feedback aptico o tattile permette all’utilizzatore di interagire con un sistema elettronico in maniera bi-di- rezionale attraverso la percezione di sensazioni tattili come conseguenza di un tocco. Potrebbe essere de- scritto come un linguaggio uomo-macchina piuttosto che come una nuova tecnologia. Se usato correttamente e in modo intelligente, il feedback tattile in combinazione con un sistema di sensori touch PCAP può, ad esempio, rendere accessi- bile e/o facilitare l’utilizzo di un interfaccia uomo-mac- china (HMI) ad utenti con problemi di vista. Senza l’utilizzo di una tastiera percepibile, un utente ipovedente non ha quasi alcuna possibilità di utilizza- re un sistema capacitivo in modo sicuro. L’utilizzo del feedback tattile rende questo possibile in combinazio- ne con una GUI (Graphic User Interface) studiata ad hoc. I moderni sistemi di ascensori o gli sportelli ban- comat possono creare nuovi standard con l’utilizzo di PCAP tattili eliminando in questo modo le barriere di comunicazione tra l’utente e il sistema elettronico. Force touch è una tecnologia in grado di riconosce- re e rilevare diversi livelli di pressione effettuati sullo schermo. Oggi molti smartphone implementano que- sta funzionalità dando all’utente la possibilità di gesti- re nuove applicazioni/menù toccando lo schermo del dispositivo con livelli di pressione differenti. In ambito industriale il force touch può offrire del- le importantissime funzionalità aumentando il livello di sicurezza dei sistemi touch. Pensiamo ad esempio alla gestione dei falsi tocchi in applicazioni medicali. L’utilizzo di controller di nuova generazione riduce la presenza dei “gost touch” ma non riesce ad eliminarli completamente. Un falso tocco potrebbe risultare fata- le per un paziente, trattato attraverso l’utilizzo di uno strumento di life-support. L’utilizzo combinato delle tecnologie touch PCAP 2D e Force Touch eliminerebbe comletamente questo potenziale rischio. Il sistema PCAP 2D individua e ri- conosce la posizione di un dato tocco analizzando la variazione del campo elettrico sull’asse (X, Y). Il force touch valida e conferma il tocco analizzando il livello di pressione sull’asse (Z). L’utilizzo del touch capacitivo come sistema di input presuppone che l’operatore stia guardando il monitor. Esistono svariate applicazione nelle quali l’operatore non può interagire direttamente con lo schermo touch. Pensiamo ad esempio alle applicazioni medicali nel- le quali il dottore deve concentarsi sul paziente e non sull’utilizzo dello schermo oppure alla gestione dei si- stemi di navigazione/infotainment a bordo auto quan- do la nostra macchina è in movimento. Una speciale estensione della tecnologia standard PCAP che può correre in aiuto alle problematiche cita- te è il “3D gesture recognition”. Esitono diversi approcci per implementare il “3D ge- sture”. Per la prima volta venne utilizzato in ambito au- tomotive dove grazie all’uso di particolari telecamere, il sistema era in grado di riconoscere semplici movi- menti delle mani utilizzati ad esempio per la gestione del volume “air wheel”. Nell’industria degli smartphone, in collabora- zione con , sviluppò il chip “Motion Sense” che sfruttava la tecnologia Radar per il riconoscimento delle “gesture”. Il principo di funzionamento è abba- stanza semplice: la distanza tra l’antenna ed un ogget- to (in questo caso il dito dell’utente) viene misurata calcolando il tempo necessario impiegato dall’onda radio, che viene riflessa dall’oggetto, per percorrere il percorso antenna-oggetto, oggetto-antenna. Se l’oggetto dal quale vogliamo calcolare la distanza ri- spetto all’antenna è in movimento, otteniamo uno shift della frequenza noto come effetto Doppler (source CT 2020 - issue 1). Attraverso l’analisi della variazione della frequenza è possibile riconoscere la tipologia di movimento. Entrambe le tecnologie sopra indicate presentano un unico grande svantaggio: è richiesto l’utilizzo di un Riconoscimento del 3D gesture attaverso il campo capacitivo

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