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XIII POWER 22 - MAGGIO 2020 POWER SUPPLIES integrati di potenza ad alto grado di integrazione. Tra i regolatori DC-DC attualmente disponibili, è possibile reperire dispositivi che integrano i MOSFET di potenza, il circuito di compensazione e altri componenti esterni, minimizzando in tal modo il numero di componenti di- screti richiesti per il circuito di potenza. Come si vedrà più avanti nel corso dell’articolo, sono ora disponibili tecnologie grazie alle quali è possibile ottenere sensibili miglioramenti in termini sia di efficienza sia di compat- tezza dimensionale. Fabbriche sempre più automatizzate Nel momento in cui l’”intelligenza” prosegue nel suo spostamento verso la periferia delle moderne fabbriche digitali (Fig. 2), circuiti in- tegrati ad alte prestazioni come sensori, aziona- menti, I/O e controllori logici programmabili (PLC - Programmable Logic Controller) richie- dono una potenza sempre maggiore al fine di fornire informazioni dettagliate che possano poi tradursi in azioni utili e concrete. Grazie a que- ste informazioni, le apparecchiature presenti in una fabbrica acquisiscono una maggiore consa- pevolezza intrinseca e possono reagire in modo da garantire numerosi vantaggi, tra cui incre- mento della produttività e dell’uptime (periodo ininterrotto di corretto funzionamento), possi- bilità di effettuare la manutenzione predittiva, nonché consentire l’adozione di un modello di produzione flessibile e adattativo. Il conferi- mento di doti di “intelligenza” e la possibilità di collegarsi a Internet per le apparecchia- ture di una fabbrica smart equivale ad aumentare il numero di processori e interfacce di collegamento in ogni sen- sore, azionamento, I/O e PLC presente nella fabbrica stessa. Ciò comporta la necessità di ridurre le dimensioni dei componenti in modo da poter integra- re un maggior contenuto di elettronica all’interno dello stesso chassis. Per tale motivi i circuiti integrati di potenza de- vono essere piccoli, efficienti, robusti e in grado di resistere a fenomeni di varia natura come cadute, sollecitazioni e vi- brazioni. Sensori a ultrasuoni per applicazioni industriali Tutte le realtà industriali che richiedo- no il rilevamento del livello di tipo non a contatto, come quelle che operano nei settori energetico (Oil&Gas), minerario e del trat- tamento delle acque reflue (fig. 3) ricorrono in modo massiccio all’uso di sensori a ultrasuoni. I sensori di que- sto tipo emettono onde sonore acute, le cui frequenze variano da 30 KHz ad alcuni MHz. Per il rilevamento del livello è sufficiente un singolo trasduttore. Dopo che il trasduttore ha emesso il segnale a ultrasuoni, esso mi- sura il tempo impiegato dal segnale per essere riflesso dalla superficie del liquido. Per il rilevamento del flus- so solitamente si ricorre a due sensori perché un pro- cedimento di questo tipo utilizza il tempo di volo (ToF Fig. 1 – Le compagnie di autotrasporti possono gestire le loro flotte con dispositivi per il tracciamento dei veicoli che richiedono la disponibilità di alimentatori compatti (Fonte: JohnnyH5/iStock) Fig. 2 – Le fabbriche automatizzate come questo stabilimento per la produzione di auto ri- chiedono circuiti integrati di potenza efficienti e di ridotte dimensioni per poter supportare in modo adeguato l’”intelligenza” che si è progressivamente spostata alla periferia della rete (Fonte: onurdongel/iStock)

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