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XIX MEDICAL 19 - APRILE 2020 Storicamente, le protesi dovevano fornire un aspetto “normale” e funzionare nel modo migliore possibile. Oggi, con l’influenza di fattori come il successo degli atleti paralimpici con le “lame” da corsa, gli arti diver- si vengono celebrati e gli utenti desiderano funzioni e prestazioni migliorate. In passato, le protesi funzionanti sono state alimenta- te dal corpo, in genere tramite cavi e imbracature che consentono a chi le indossa di manipolarle attraverso i propri movimenti, oppure erano azionate elettrica- mente tramite motori alimentati da una fonte di ener- gia indipendente. Queste possono potenzialmente of- frire una maggiore gamma di movimenti e funzioni più sofisticate. Tuttavia, il peso e la facilità d’uso sono sfide chiave. L’interfaccia bio-elettronica Le protesi mioelettriche che sfruttano gli impulsi di controllo muscolare elettromiografico (EMG) del cor- po possono offrire una soluzione. I segnali EMG natu- rali generati attraverso il cervello e il sistema nervoso dirigono le contrazioni muscolari e il rilassamento per manovrare un arto nel modo desiderato. I sensori posizionati correttamente possono raccoglie- re questi segnali che l’utente normalmente utilizza per controllare l’arto mancante. Se i muscoli possono es- sere addestrati, ciò potenzialmente permette un modo elegante e naturale di controllare il movimento della protesi. Sono disponibili diversi tipi di elettrodi EMG, tra cui elettrodi ad ago o a filo sottile che vengono in- seriti nei muscoli, ed elettrodi di superficie progetta- ti per l’uso con o senza un mezzo gel per migliorare il rilevamento del segnale. Per l’uso a lungo termine nelle protesi mioelettriche, i sensori EMG di superficie sono facili da usare, sicuri, confortevoli e possono esse- re posizionati sulla superficie di muscoli adatti. A volte possono essere posizionati in modo discreto all’interno dell’alloggiamento per l’arto. Pulizia dei segnali Le sfide consistono nell’acquisire ed elaborare il se- gnale EMG, utilizzando un sistema di calcolo esterno artificiale, per generare segnali di controllo per dispo- sitivi meccatronici, i motori della protesi che permette- ranno a chi la indossa di manipolare l’arto nel modo desiderato. Questo non è un compito facile, perché i Leonie Clayson • DesignSpark Community Manager • RS Components Medical Le nuove tecnologie rendono le protesi avanzate accessibili a tutti Anche se la tecnologia bionica non consentirà di creare persone superumane, può senz’altro contribuire a recuperare mobilità e forze naturali

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