EO_485

53 - ELETTRONICA OGGI 485 - APRILE 2020 COMM 400G LINK N umerosi fattori, come ad esempio l’aumento della velocità delle connessioni Ethernet, la diffusione del cloud computing e di IoT, hanno di fatto costretto gli operatori dei data centers a perse- guire obiettivi sempre più ambiziosi. Gli operatori dei data centers hyperscale (ovvero in grado di adeguare rapidamente le loro risorse in base alla domanda) han- no promosso l’adozione su vasta scala di collegamenti 100G (ovvero in grado di trasportare i dati a 100 Gbps) e tecnologie basate su moduli. Allo stesso tempo, a par- tire dallo scorso anno nei data centers hanno iniziato a diffondersi moduli ottici e fattori di forma in grado di supportare velocità di 400G (400 Gbps). Ciò comporte- rà all’interno dei data centers l’introduzione di moduli di densità doppia rispetto a quella dei collaudati mo- duli QSFP28 (Quad Small Form Factor Pluggable 28G), dove con QSFP si intende un transceiver compatto di tipo hot-plug), che garantiranno un’ampiezza di banda quattro volte maggiore a fronte di una diminuzione del consumo complessivo di potenza, imputabile al fatto di dover ricorrere a un solo modulo per ottenere velocità di 400G al posto di quattro moduli 100G. Grazie allo sviluppo di circuiti ASIC (Application Speci- fic Integrated Circuits) che supportano la modulazione PAM (Pulse Amplitude Modulation 4-Level) a 56 Gbps utilizzati per switches di rete realizzati da aziende quali Broadcomm, Innovium, Nephos e Barefoot Networks, la richiesta di moduli e interconnessioni ottiche della prossima generazione è in continuo aumento. Questi circuiti ASIC, in grado di garantire ampiezze di ban- da di 12,8 Tbps, permettono di realizzare switches in grado di supportare 32 porte operanti a 400 Gbps. In alternativa, se l’architettura di un data center richie- de un maggior numero di porte, questi ASIC possono essere fatti funzionare in “modalità inversa”, così da supportare 128 porte operanti a 100 Gbps. Sia gli OEM tradizionali, come Cisco e Arista , sia i produttori dei cosiddetti “white boxes” (dispositivi di rete senza mar- ca) come Accton , QCT e Celestica stanno producen- do questi switches caratterizzati da velocità più ele- vate e molti di questi prodotti sono già stati introdotti sul mercato. Nel momento in cui aumenterà la disponi- bilità di switches 400G, sarà indispensabile garantire la disponibilità su larga scala di interconnessioni (sia ottiche sia in rame) qualificate in grado di supportare queste installazioni. I fattori alla base della crescita della tecnologia 400G A questo punto è utile analizzare i fattori alla base di queste nuove esigenze. Secondo i risultati di una ricer- ca condotta da IDC , i requisiti in termini di archivia- zione dei data centers aumentano in misura maggiore del 50% su base annua, e la quantità di informazioni memorizzata passerà da 40 ZB (zettabytes) del 2020 ai 163 ZB previsti per il 2025. Tra i numerosi fattori Data center: l’impatto della tecnologia 400G Transceivers ottici ad alta velocità, prodotti per il trasporto ottico scalabili e flessibili, connettori compatti e soluzioni per la gestione della fibra sono elementi essenziali per realizzare apparecchiature per reti 400G destinate a operatori di telecomunicazione, grandi imprese e data centers di tipo hyperscale Tony Campbell Business development & marketing professional Molex

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