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Una parola è entrata prepotentemente (e tristemente) nel lessico quotidiano: COVID- 19, o coronavirus che dir si voglia. Si può a ragion veduta affermare che questo virus morfologicamente rotondeggiante con un diametro dell’ordine di 100-150 nm (circa 600 volte più piccolo di quello di un capello umano) sta avendo un effetto “disruptive” sia sulle attività umane sia su quelle aziendali. In risposta ai divieti di viaggio, alla chiusura di aziende, scuole e università e al rispetto dell’obbligo del distanziamento sociale, si sta ricorrendo in misura sempre più massiccia alle tecnologie digitali per mantenere una parvenza di normalità e garantire la continuità delle diverse attività. Da qui la trasformazione digitale di luoghi di lavoro e di studio. Senza entrare in que- sto contesto nell’ambito “educational”, appare chiaro che le aziende che sapranno sfruttare al meglio le potenzialità della tecnologia e ripensare il proprio modello di business “cavalcando” in modo rapido ed efficace la trasformazione digitale in atto potranno godere di un sicuro vantaggio competitivo. Ovviamente in un momento particolare come quello che stiamo vivendo, per garantire la continuità aziendale è indispensabile disporre di strumenti di comunicazione robusti affidabili e di semplice utilizzo. Videoconferenze e chat di gruppo sono la risposta a questa esigenza. D’altra parte non è la prima volta che l’industria della videoconferenza ha fatto regi- strare picchi di domanda: era già successo dopo l’11 settembre e durante l’epidemia di SARS, ma in entrambi i casi l’effetto sul settore non è stato duraturo. Una ricerca condotta da Frost&Sullivan ha mostrato che a livello mondiale solo il 6% delle sale riunione è abilitata alle videoconferenze. L’impatto prodotto da COVID-19, invece, è senza precedenti e si prevede possa cambiare radicalmente la percezione degli utenti rispetto al lavoro da remoto (o smart working). Parte di questo cambiamento è anche imputabile all’evoluzione tecnologica. Le videoconferenze moderne sono semplici da implementare, facili da usare e risultano convenienti per aziende di ogni tipologia e dimensione. La spinta all’adozione su vasta scala sarà comunque in larga misura ascrivibile all’esigenza, sempre più avvertita, di adottare modelli di lavoro più agili e flessibili, che permettano di ottenere un equilibrio migliore tra vita lavorativa e personale. Filippo Fossati 13 - ELETTRONICA OGGI 485 - APRILE 2020 COVID-19 e la trasformazione digitale EDITORIALE

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