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DIGITAL SSD PROTOCOLS 46 - ELETTRONICA OGGI 484 - MARZO 2020 vuto alle prestazioni notevolmente migliorate offer- te dal protocollo NVMe, sia per le attuali tecnologie SSD sia per quelle di nuova generazione (come i di- spositivi 3D XPoint e le memorie DIMM non volatili o NVDIMM). Perché adottare il protocollo NVMe-over-Fabrics Quando è stata concepita la tecnologia NVMe, il suo obiettivo primario era consentire alle unità di elabo- razione centrale (CPU) di accedere agli SSD con pro- tocollo NVMe all’interno del server utilizzando il bus PCIe. Tuttavia, gli amministratori IT sono consapevoli che il server di storage locale è responsabile dei principa- li problemi, soprattutto in relazione alla necessità di sovradimensionare eccessivamente le costose risor- se di memoria SSD (di modo da ottenere un margine adeguato per poter far fronte a qualsiasi picco di do- manda). Server diversi richiedono quantità diverse di memoria SSD NVMe ad alte prestazioni in base ai carichi di lavoro delle applicazioni. Anche se queste applicazioni possono migrare su server fisici diversi, richiedono comunque la stessa quantità di spazio di memoria SSD. Per evitare che ogni server debba essere “sovrappopolato” con co- stose risorse di memoria SSD, è più economico ed efficiente creare un pool di storage SSD condiviso di tipo NVMe che può essere allocato dinamicamente in base ai carichi di lavoro. In presenza di una memoria locale, è fondamentale eseguire il backup di tutti i dati, nel caso di malfunzio- namento del server. Inoltre, esistono gravi implicazio- ni per la sicurezza e la replica tra i siti può diventare difficile da gestire. Grazie alla memoria condivisa, gli amministratori L a tecnologia NVMe (Non Volatile Memory Ex- press) mette a disposizione un protocollo sem- plificato per assicurare il funzionamento a bas- sa latenza ed è adottata da tutti i principali produttori di server e di sistemi di storage. Essa sta sostituendo l’interfaccia SCSI (Small Computer System Interface) nelle moderne unità disco allo stato solido (SSD). Come conseguenza dell’adozione di questa tecnologia, le unità SSD con protocollo NVMe stanno ora eliminan- do i tradizionali “colli di bottiglia” che erano intrinseci nelle soluzioni di storage tradizionali, assicurando mi- glioramenti sostanziali in termini di velocità di accesso per una varietà di applicazioni che vanno dalle piatta- forme mobili ai data center aziendali. Nell’articolo che segue, verrà fornita risposta alle questioni critiche che riguardano l’adozione e l’uso su larga scala di unità SSD con protocollo NVMe. Tecnologia NVMe: le ragioni di una crescita La tecnologia NVMe è stata progettata da zero per le comunicazioni ad alta velocità con le memorie flash e richiede appena 30 comandi specifici per la gestio- ne degli SSD. Inoltre, questo protocollo supporta più code profonde di comandi per sfruttare le funzionali- tà di elaborazione parallela dei processori multi-core più recenti. Con un massimo di 64.000 comandi per coda e il supporto di 64.000 code, il protocollo NVMe rappresenta un enorme progresso rispetto ai pro- tocolli tradizionali SCSI, SAS e SATA, che sono stati originariamente sviluppati per le unità a disco rigido magnetico (HDD). Le vendite globali nelle unità SSD basate su NVMe stanno ora superando quelle relative agli SSD SAS e SATA (relativamente ai dati pubblicati da DRA- MeXchange e da altri analisti del settore). Ciò è do- Una risposta agli interrogativi legati all’adozione e all’utilizzo su larga scala di unità disco allo stato solido (SSD) che supportano il protocollo NVMe Ian Sagan Application engineer Marvell Come scegliere la versione migliore del protocollo NVMe-over-Fabrics

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