EO_483

EDA/SW/T&M 60 - ELETTRONICA OGGI 483 - GENNAIO/FEBBRAIO 2020 IMS NETWORK N ell’odierno ambiente di lavoro globalizzato, i team multinazionali di persone devono lavorare a stretto contatto, cosa che richiede mezzi di comunicazione efficaci e affidabili tra località molto distanti. Il termine “te- lepresenza” è stato coniato per descrivere questo processo d’interconnessione, sia che sia necessario per un incontro di lavoro con un cliente, una semplice discussione all’interno di un team, o una discussione tra due persone. Che cosa s’intende per telepresenza? In sostanza, la telepresenza consente alle persone di esse- re efficacemente presenti senza l’ostacolo del viaggio. Una conference call è una tipica forma di presenza virtuale: che si tratti di una conferenza audio o video, ai partecipanti dà la sensazione di presenza. La qualità della presenza varia in base alla quantità d’informazioni fornite ai partecipanti. Se per esempio si tratta solo di una connessione audio, la consapevolezza della presenza è molto ridotta poiché i par- tecipanti non hanno un contatto visivo. Il contatto visivo è ov- viamente presente nelle videoconferenze, ma i partecipanti non ricevono ancora un forte senso di realismo, che richiede le dimensioni extra del contatto visivo, il linguaggio del cor- po, la spazialità dell’audio per distinguere la direzione della voce e la dimensione naturale dell’immagine per simulare un’immagine a grandezza naturale della persona parteci- pante. Un sistema di telepresenza che incorpora tutti que- sti aspetti offre comunicazioni in conferenza con un’elevata esperienza audiovisiva, dando ai partecipanti un forte senso di presenza e la sensazione che tutti i partecipanti siano se- duti nella stessa stanza attorno allo stesso tavolo. Un sistema di telepresenza è costituito da hardware e software dedicati, collegati utilizzando una larghezza di banda suffi- ciente per fornire un elevato throughput d’informazioni audio e video HD da più apparecchiature. I partecipanti appaiono a grandezza naturale su schermi TV di grandi dimensioni, le te- lecamere HD catturano video da diverse angolazioni e i micro- foni registrano l’audio da diverse posizioni. Bracci robotizzati con telecamere vengono anche utilizzati per tracciare perso- Martin Varga Anritsu Europe Sistemi di telepresenza basati su reti IMS Il supporto della telepresenza in una rete IMS offre l’opportunità di servizi di telepresenza che utilizzano diversi tipi di dispositivi, inclusi i sistemi mobile, e presenta diverse problematiche per gli utenti che devono collaudare e verificare questi servizi ne e luoghi diversi per riprendere diversi oggetti aggiuntivi come lavagne, attrezzature dimostrative o pubblico aggiunti- vo. Le condizioni di arredamento e illuminazione nelle sale di telepresenza forniscono un ambiente in cui le teleconferenze simulano un ambiente di vita reale e i partecipanti perdono la sensazione che si tratti di più luoghi fisici. Reti per telepresenza Gli attuali sistemi di telepresenza si basano su una rete IP che collega almeno due end-point. Il presupposto principale per il successo della telepresenza è una connessione basata su IP con una larghezza di banda sufficiente per ricevere e in- viare dati multimediali in alta definizione. La quantità di dati dipende dalla qualità del video e dell’audio in una sessione di telepresenza. Ad esempio, un sistema di telepresenza come Cisco CTS 3000 con video a triplo schermo e una risoluzione di 1.080 pixel richiede una connessione a 15 Mbit/s. I sistemi di telepresenza si basano su due protocolli: SIP (Session Initialisation Protocol) standardizzato da IETF (In- ternet Engineering Task Force) e H.323 standardizzato da ITU (International Telecommunication Union). I sistemi di telepresenza di diversi fornitori possono seguire modalità d’implementazione diverse però offrendo un’espe- rienza utente simile. Possono utilizzare tecniche diverse per descrivere, controllare e negoziare i media per la trasmissio- ne e la ricezione, il che può causare problemi d’interoperabi- lità in cui due punti finali creano la connessione. L’esperienza dell’utente può risentirne, ad esempio, se le immagini video catturate dalle telecamere vengono visualizzate nell’ordine sbagliato. Anche quando il sistema di telepresenza utilizza lo stesso protocollo SIP, i fornitori possono utilizzare estensioni di protocollo proprietarie per superare i problemi insiti nella telepresenza. Per questi motivi, è stato creato CLUE (Controlling Multiple Streams for Telepresence). CLUE è un insieme di specifiche per consentire l’interoperabilità tra i sistemi di telepresenza affrontando i seguenti problemi: # @@ # # # @ @ 6 # :

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