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DIGITAL AUTOMOTIVE 45 - ELETTRONICA OGGI 483 - GENNAIO/FEBBRAIO 2020 molti dei requisiti di networking in campo automobilistico. Nel corso degli anni, CAN ha dimostrato di essere in grado di soddisfare una varietà di requisiti dei sistemi di controllo. L’evoluzione delle reti in ambito automobilistico ha portato alla necessità di soddisfare nuovi requisiti, tra cui comuni- cazioni time-triggered, resistenza ai guasti (fault-tolerant), implementazioni su filo singolo (single wire) e velocità di tra- smissione flessibile (CAN FD – Flexible Data Rate). La tabella 1 riporta molte delle variazioni apportate alle specifiche del bus CAN fin dalla sua introduzione iniziale, oltre 30 anni fa. Per i sensori di rete e gli azionamenti usati per i sistemi per il comfort, i progettisti operanti nel settore automotive hanno utilizzato il protocollo LIN (Local Interconnect Network ) per ridurre i costi. Tuttavia, LIN, è una rete single-wire di tipo master-slave, per cui richiede modifiche sia hardware sia software rispetto a CAN. Alcune delle più recenti applicazio- ni automobilistiche per CAN comprendono il controllo degli accessi, ricarica/gestione della batteria e apparecchiature di diagnostica. Questi e altri requisiti dei veicoli, in particola- re quelli che richiedono l’accesso ai dati da un altro sistema di controllo CAN, stanno favorendo la diffusione dell’uso di MCU a 8 bit che supportano il bus CAN. La figura 1 mostra come sia possibile aggiungere in modo estremamente sem- plice un nodo MCU/CAN a 8 bit a un CAN bus esistente. MCU a 8 bit con busCAN per soddisfare i requisiti di rete Mentre il collegamento al bus CAN è la funzionalità minima richiesta da un progettista di sistema, l’aggiunta di periferi- che che soddisfino in modo specifico altri requisiti di siste- ma semplificano l’attività del progettista stesso. Tali compiti di sistema potrebbero includere il rilevamento di un parame- tro o due per finalità di controllo, l’azionamento di un motore o l’attivazione di un solenoide o altre ancora. L’approccio basato su CIP può ridurre la complessità del sof- tware e fornire tempi di risposta più rapidi a fronte di veloci- tà di clock inferiori e ridotti consumi di energia. Le categorie di periferiche CIP disponibili per la famiglia PIC18 K83 di Microchip Technology comprendono [1]: } @ @@ 0 # @ 3 @ sensore). } @@ @@ 3 : } 8 # : } ! : } , : } : } / ## # m ## @ . # # : All’interno di queste categorie, specifiche periferiche in- cludono: } ~ 0 ; @ ~ ; + 1 # # @@ - moria per garantire l’integrità della memoria non volatile. } &4 0 & ; 4 ##1 # @ #3 - to dei dati tra memoria e periferiche senza coinvolgimento della CPU. }  8 0 %  + 8 1 @ reset di sistema. } 4 €  04 @ 9 9 @ % + 1 ( bit per l’automatizzazione dell’analisi del segnale analogico in modo da fornire la risposta del sistema in tempo reale. } ‚ 0 @ ;  3 ‚ 1 @ - zione di commutazione sincrona a elevata efficienza nel con- trollo motori. "@ @ 4? :ƒ/ @ @@ 4? „ - pletamente compatibile con i precedenti moduli CAN (CAN 1.2 e CAN 2.0A). Tra le funzionalità presenti nei sistemi da segna- lare la MAP (Memory Access Partition) in grado di supportare i progettisti nelle applicazioni di protezione dati e nelle fasi di bo- otloader. La DIA (Device Information Area) fornisce uno spazio di memoria dedicato per l’ID del dispositivo pre-programmato in fabbrica e i valori di calibrazione della periferica. Poiché le comunicazioni sono l’obiettivo principale dei nodi CAN, gli MCU 8 bit prevedono comunicazioni seriali miglio- rate, inclusi UART con supporto per i protocolli asincroni e LIN, nonché interfacce di comunicazione seriale I2C e SPI che operano a velocità più elevata. La tabella 2 riporta i 15 CIP disponibili, evidenziando le funzionalità che permettono di rispondere a specifici requisiti di sistema. Differenti implementazioni CAN possono coesistere e aumentare la flessibilità del bus CAN

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