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SELFDRIVINGCAR TECH-FOCUS 47 - ELETTRONICA OGGI 482 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2019 di auto ed esperti del settore ritengono che i veicoli a guida autonoma possano essere più sicuri di quelli guidati dagli esseri umani: ad esempio, perché la tecnologia di rilevamento dei sensori, assieme a mappe digitalizzate e telecamere, può permettere alle auto di ulti- ma generazione di monitorare, meglio di una persona, l’ambiente circostante. La roadmap tecnologica, comunque, non si esaurisce certo con il mero rilevamento dei luoghi circostanti, e nemmeno con l’identificazione e classifica- zione degli oggetti rilevati (veicoli, persone, corsia, segnaletica stradale), ma sta evolven- dosi attraverso l’integrazione nel veicolo di capacità di percezione e localizzazione in tem- po reale, per arrivare, attraverso lo sviluppo degli algoritmi d’intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML), e l’implementazio- ne di architetture di “sensor fusion”, a dotare il mezzo di capacità decisionali e predittive vere e proprie. Utilizzando queste tecnologie sarà possibile raggiungere un livello di guida completamente autonoma, ossia un grado di automazione tale da non richiedere più alcun intervento umano, in qualsiasi condizione o ti- pologia di evento. In altre parole, ciò significa riuscire a creare veicoli dotati di sistemi self- driving di Livello 5, così come quest’ultimo viene definito nella schema grafico di classi- ficazione incluso nello standard J3016, svilup- pato dall’ente di normazione Sae International. In sostanza, per circolare senza conducente, un’auto autonoma di Livello 5 deve, non solo saper visualizzare i dintorni, ma anche per- cepire gli ostacoli in tempo reale e, sulla base di tali percezioni, reagire in maniera sicura. Insomma, per realizzare veicoli a guida com- pletamente autonoma è necessario affrontare almeno tre grandi categorie di problemi tecni- ci, apportando miglioramenti ai sistemi attuali. Sistemi di sensori ancora da migliorare Considerando che, al momento, fondamen- talmente, nessuna delle tipologie di sensori disponibili sul mercato è perfetta, ma pos- siede vantaggi e svantaggi, i veicoli a guida autonoma di Livello 5 devono affidarsi ne- cessariamente alle capacità di rilevamento di differenti dispositivi che, operando assieme, permettano di elaborare un’immagine più ni- tida dello spazio circostante e degli eventuali ostacoli, più o meno distanti. Diversi sono i limiti attuali. Ad esempio, i radar convenzio- nali, tipicamente, consentono di visualizzare la posizione e il movimento di un oggetto, in- dicando dove si trova, ma non distinguono se quell’oggetto sia un pedone, una moto, un’au- to o altro; funzionano però in maniera affida- bile anche in cattive condizioni atmosferiche, come nebbia, pioggia o neve. I sensori LiDAR (light detection and raging), dal canto loro, sono in grado di determinare la forma di un oggetto, ma le loro prestazioni generalmente degradano in presenza di pioggia, nebbia, neve. Le telecamere sono un sistema di rile- vamento con la caratteristica di percepire i colori, ma le loro performance dipendono molto dalle condizioni di luce dell’ambiente; in aggiunta, esse richiedono una notevole ca- pacità di elaborazione dati per restituire in- formazioni utili. Un altro problema permane dal punto di vista dei costi: da un lato, negli ultimi anni, il progres- sivo aumento del livello d’integrazione ha con- sentito ai radar di diffondersi nel mondo auto- mobilistico; dall’altro i LiDAR risultano ancora troppo voluminosi, ma anche qui l’evoluzione tecnologica, ad esempio attraverso i LiDAR a stato solido, sta portando alla fabbricazione e produzione di dispositivi più compatti. Solo per citare un esempio, nel settembre 2018 Ro- bert Bosch Venture Capital ha completato un investimento in Abax Sensing , società cinese attiva nello sviluppo di sensori LiDAR comple- tamente basati su tecnologia a stato solido, indirizzati alle applicazioni automotive, e in particolare ai sistemi ADAS (advanced driver assistance systems) e ai veicoli autonomi. Tra le recenti innovazioni, anche l’introduzione, da parte di Velodyne Lidar , dei sensori LiDAR Alpha Puck, progettato in modo specifico per la guida autonoma e la sicurezza evoluta del veicolo alle alte velocità, e Velarray, un LiDAR intelligente per l’assistenza alla guida. In ogni caso, i veicoli a guida completamente autonoma dovranno riuscire a fondere i diver- si pregi di tutte queste tecnologie di rileva- I sensori LiDAR Alpha Puck e Velarray di Velodyne Lidar (Fonte: Velodyne Lidar)

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