EO_481

FREQUENCY ANALYSIS spostato lungo la forma d’onda in modo da poter vi- sualizzare lo spettro sincronizzato in ogni punto della forma d’onda. Nell’esempio di figura 2, i due canali mo- punti di un circuito. FFT e Spectrum View: un confronto Sebbene gli analizzatori di spettro siano stati esplicita- mente progettati per la visualizzazione dei segnali nel dominio della frequenza, essi non sono sempre imme- diatamente disponibili. Nei laboratori, invece, un oscil- loscopio è uno strumento praticamente indispensabile (quindi onnipresente), ragion per cui i progettisti tendo- " + / < 119 1 1 9 3" $ permettono di esaminare forme d’onda nel dominio del tempo (ampiezza in funzione del tempo) e profili spet- trali (ampiezza in funzione della frequenza). A questo punto è utile domandarsi quale sia il problema. Innanzitutto, la trasformata di Fourier veloce è noto- riamente difficile da utilizzare per due ragioni. In primo luogo, per l’analisi nel dominio della frequen- za, i controlli di un analizzatore di spettro come il con- trollo di frequenza (che stabilisce la frequenza centra- EDA/SW/T&M le), di span (che stabilisce la larghezza dello spettro da analizzare e visualizzare sullo schermo) e ampiezza di banda di risoluzione (RBW) permettono di definire in maniera molto semplice lo spettro di interesse. In mol- # 119 controlli tradizionali come velocità di campionamento, lunghezza di registrazione e time/div, per cui risulta difficile ottenere la visualizzazione desiderata. 119 = - ma di acquisizione utilizzato per la visualizzazione nel " ; scala dei tempi più veloce, la risoluzione nel dominio della frequenza diminuisce. Ne consegue che con una 119 = - tenere visualizzazioni ottimizzate in entrambi i domini. Nella schermata di figura 3, che si riferisce all’oscillo- " 9 4!''' tempo è chiaramente visibile, ma la risoluzione della 119 l " l & - stazione con una scala dei tempi più lenta i dettagli del- la modulazione in frequenza sono chiaramente visibili ma la traccia nel dominio del tempo è praticamente inu- tilizzabile. Spectrum View, invece, permette di effettua- re regolazioni nel dominio della frequenza utilizzando i controlli tradizionali – frequenza centrale, span e RBW. + > / - zione che viene effettuata nel dominio del tempo, è pos- sibile ottimizzare entrambe le visualizzazioni in maniera l 7" ? 4 9 3 mostrano la fonte dello spettro sulle forme d’onda. La possibilità di sincronizzare i due domini è utile, ad esempio, per correlare l’attività del segnale su una scheda caratterizzata da emissioni d’interferenze EMI. FFT: una soluzione “di compromesso” @ 119 < " + - lustrare i compromessi in termini di prestazioni che i progettisti si trovano ad affrontare, si consideri il caso 79 - ELETTRONICA OGGI 481 - OTTOBRE 2019 Fig. 2 – Quando richiesto in fase di debug, è possibile analizzare simultaneamente più canali. In questo caso, due canali mostrano l’avvio di un segnale di clock da due differenti punti di un circuito Fig. 3 – Con la visualizzazione ottimizzata nel dominio del tempo utilizzando una FFT tradizionale, mancano i dettagli nel dominio della frequenza relativi questo segnale di clock a dispersione di spettro (spread spectrum) Fig. 4 – Questa schermata evidenzia i compromessi legati all’uso della FFT: la visualizzazione in frequenza è molto più dettagliata, mentre quella nel dominio del tempo è praticamente inutilizzabile

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=