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POWER POWER SUPPLY 46 - ELETTRONICA OGGI 480 - SETTEMBRE 2019 usate in altri segmenti; grazie ad anni di esperienza, gli sviluppatori ferroviari hanno maturato competenze tali da ridurre i tempi di sviluppo che subiscono però ral- lentamenti per via delle nuove norme e dell’introduzio- ne di nuove tecnologie. Osservando l’ampia gamma di alimentatori impiegati in applicazioni ferroviarie, se si escludono i cosiddetti prodotti “standard” come i mo- duli per le schede che hanno un ciclo di sviluppo di circa 14 mesi, numerosi progetti complessi dei clienti possono tranquillamente raggiungere i 24 mesi e oltre, senza contare le omologazioni. In altre parole occorre lavorare a stretto contatto con gli OEM che, consci di queste tempistiche prolungate e posti di fronte alla cre- scente concorrenza dall’Asia, spingono verso lo svilup- po di blocchi di funzioni che possono essere riutilizzati in più progetti. A fronte della già notevole domanda di modernizzazione dei sistemi ferroviari in costante cre- scita, i tempi di progettazione devono essere brevi; di conseguenza, occorre adottare un approccio diverso. Nel caso del materiale rotabile si tratta di una questione piuttosto complicata, in quanto sono da gestire innume- revoli aspetti specifici, non da ultimo le certificazioni. Per i sistemi di controllo del traffico e di segnalazione, invece, i vincoli sono meno rigidi ed è dunque possibile sfruttare alimentatori già esistenti come quelli con mon- taggio su guida DIN. I sottosistemi energia, come l’uni- tà di backup della batteria (Battery Backup Unit, BBU) di Powerbox, possono essere personalizzati in meno di tre mesi così da rispondere alle specifiche esigenze, ad esempio con l’aggiunta di sistemi di telemetria con tra- smissione radio (Fig. 4). Gli OEM stanno iniziando a implementare questo tipo di modularità nel materiale rotabile; tuttavia, i tempi sono lunghi. Le conseguenze della modernizzazione delle reti ferro- viarie sugli alimentatori sono molto eterogenee, perché è impensabile interrompere il funzionamento delle linee e tantomeno sostituire tutte le infrastrutture esistenti. Per il materiale rotabile si traduce spesso nell’inserimento di tecnologie complemen- tari come il Wi-Fi da offrire ai passeggeri o la telemetria di bordo per accrescere la si- curezza. In questo caso gli alimentatori sono generalmente standard, spesso inseriti nel sistema installato senza modifiche di rilievo al materiale rotabile stesso. Quando invece si provvede a interventi importanti di mo- dernizzazione di un intero treno (quello che normalmente viene definito “ristrutturazio- ne”), ovvero al rinnovo di un treno che è in esercizio già da tempo, i produttori di appa- recchiature richiedono ai produttori di ali- mentatori di sviluppare alternative in linea con il princi- pio delle 3F: Fit, Form and Function (forma, prestazione e funzione). In altre parole, alimentatori rivisti e aggiornati in cui però la forma, le prestazioni e le funzioni restano immutate, di fatto limitando i ritardi nell’implementazio- ne e garantendo la durata dell’apparecchiatura host per molti anni. Lo sviluppo di alimentatori di tipo 3F è as- similabile a uno sviluppo personalizzato; tuttavia, attin- gendo alle competenze degli ingegneri, alle piattaforme disponibili presso i produttori specializzati nel comparto ferroviario, e al riutilizzo degli alloggiamenti e dei telai originali è possibile ridurre enormemente i tempi del- lo sviluppo. Gran parte della modernizzazione delle reti ferroviarie europee avviene a livello di binari e sistemi di segnalazione. Di conseguenza, spesso gli armadi delle apparecchiature restano al proprio posto e gli installa- tori richiedono ai produttori degli alimentatori soluzioni 3F che possano essere installate al posto dei vecchi si- stemi; un processo relativamente semplice di “rimozione delle apparecchiature obsolete e inserimento di quelle nuove”. Nel caso di sistemi estremamente vecchi, invece, si preferisce installare nell’armadio un telaio industriale capace di agevolare l’inserimento di rack standardizzati così da tagliare i tempi necessari all’aggiornamento, che prevede ad esempio l’aggiunta di ulteriori sistemi di radioteleme- tria oppure il collegamento dell’armadio alla fibra ottica. Negli alimentatori ferroviari la tendenza generale mira a ridurre i tempi di sviluppo adottando sottogruppi standardizzati o semistandardizzati. I produttori di ap- parecchiature vanno in questa direzione, scegliendo sempre più questa soluzione per i sistemi in prossimi- tà dei binari oppure per le applicazioni integrate che si avvalgono di cassette o convertitori di schede. Ad ogni modo, esisteranno sempre alimentatori estrema- mente specifici che richiedono soluzioni on-demand che continueranno a esigere competenze molto mirate. Fig. 4 – Powerbox’s Track side Battery Backup Unit (BBU ) può essere personalizzata in meno di tre mesi per soddisfare richieste specifiche, inclusa l’aggiunta di sistemi di telemetria per trasmissioni radio

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