EO_478

ANALOG/MIXED SIGNAL CODEC IC 39 - ELETTRONICA OGGI 478 - MAGGIO 2019 L a continua e diffusa digitalizzazione che sta avvenendo nel mondo industriale è una chia- ra dimostrazione del fatto che il mondo viene rappresentato in misura sempre maggiore in modalità binaria. La ragione è semplice: la rappresentazione bi- naria è il formato più efficiente che è stato individuato per gestire i dati e rappresenta la base di tutte le tec- nologie. La focalizzazione sul digitale tende a fare dimenticare che l’informazione può essere rappresentata anche in modalità analogica, anche perché la natura stessa del mondo reale è intrinsecamente analogica. L’assenza percepita della quantizzazione nel dominio analogico tende ad essere oscurata dal fatto che un segnale ana- logico viene percepito come una cosa reale. Per questa ragione, nel settore dell’evoluzione è costante. In ogni caso, finché non s’individuerà un metodo pratico per memorizzare, trasferire o in ogni caso rappresentare elementi come suoni, visioni, odori e consistenza nel loro formato nativo, è necessario ricorrere a trasdutto- ri in grado di trasformare informazioni provenienti dal mondo reale in dati fruibili, indipendentemente dal fat- to che siano analogici o digitali. La massiccia presenza di convertitori analogici/digitali (ADC), schematizzati in figura 1, e digitali/analogici (DAC) è una chiara di- mostrazione del fatto che è necessario muoversi nei due domini. La conversione assume molte forme e la vasta gamma di architettura di convertitori, sia A/D sia D/A, testimonia le differenti esigenze in termini di ac- curatezza, ripetibilità e stabilità della conversione, che sono funzione delle esigenza della specifica applica- zione. Ciò può rappresentare un problema per i team di progettazione nel momento in cui devono scegliere i convertitori più adatti per la particolare applicazione considerata. L’elaborazione dei dati vocali è una del- le aree in cui il processo di selezione è più semplice. In generale, l’elaborazione dei dati audio e video pre- vede l’uso di un codec (codificatore/decodificatore), una famiglia di convertitori dati ottimizzata per l’uso di applicazioni che operano su dati digitali e analogici contenenti segnali audio e video, voce compresa. Il passaggio alla multimedialità Qualsiasi tipo di trasduttore introduce un elemento di quantizzazione perché, per sua stessa natura, interpreta (piuttosto che copiare) un’informazione da una forma a un’altra. Solitamente l’uscita primaria di un trasduttore è di natura elettrica e dà origine a un cambiamento mi- surabile di resistenza, capacità e riluttanza. Per questo motivo un trasduttore agisce anche alla stregua di un filtro, in quanto ignora alcuni livelli di ingresso a favore di altri. Poiché la forma delle informazioni audio e video può variare in maniera sensibile in termini di ampiezza di banda e frequenze, i codec sono stati espressamen- te progettati per focalizzarsi sulle caratteristiche del segnale nativo. La telefonia è un’area applicativa ben collaudata per i codec, che forniscono l’interfaccia ana- logica/digitale tra microfono e altoparlanti. Negli ultimi anni i produttori di semiconduttori hanno focalizzato la loro attenzione sullo sviluppo di codec avanzati per segnali multimediali piuttosto che su segnali esclusiva- Codec per applicazioni vocali ad alta definizione Richard Walton Applications Engineer CML Microcircuits Con l’introduzione della famiglia CMX655 di codec vocali HD, CML Microcircuits permette agli OEM di utilizzare la più avanzata tecnologia disponibile per realizzare una nuova generazione di prodotti basati sulla voce in grado di soddisfare “in toto” le aspettative dei consumatori I codec vocali a bassissimo consumo di CML Microcircuits sono ideali, oltre che per la telefonia tradizionale, per le nuove applicazioni “always on” Fig. 1 – Schema di un generico convertitore A/D

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