EO_476

POWER NEW STANDARDS 31 - ELETTRONICA OGGI 476 - MARZO 2019 I principi su cui si basa la metodologia HBSE si posso- no così riassumere: (a) identificare le fonti di energia in un prodotto; (b) classificare l’energia in funzione del potenziale rischio di lesioni o danni; (c) identifica- re le misure di sicurezza necessarie per la protezione contro fonti di energia potenzialmente pericolose; (d) qualificare le misure di sicurezza adottate come effi- caci. Un approccio di questo tipo si propone l’obiettivo di essere meno prescrittivo e di conseguenza più fles- sibile nella gestione dei cambiamenti tecnologici e delle variazione nelle procedure di progettazione dei prodotti, senza quindi richiedere frequenti (e costosi) aggiornamenti della relativa documentazione di sicu- rezza. Il confronto della struttura dei due standard (Tab. 1) è utile per comprendere la differenza tra i due approcci. Per gli aspetti presi in considerazione nelle sezioni da 5 a 10 della tabella 1, HBSE adotta un approccio ba- sato su 3 blocchi che analizza ciascuna fonte di ener- gia potenzialmente pericolosa e le modalità di trasfe- rimento dell’energia all’utilizzatore, come evidenziato nel diagramma di figura 1: Un approccio del tutto analogo viene utilizzato per la va- lutazione dell’idoneità delle misure di sicurezza (Fig. 2): Le fonti di energia sono classificate in base sia all’en- tità sia alla durata, e suddivise in tre classi come ri- portano nella tabella 2. Come si può desumere dalla tabella 1, lo standard 62368-1 prende in considerazio- ne tutte le fonti di energia che possono essere presen- ti in un componente di un’apparecchiatura ICT o AV, compresa l’energia elettrica, l’energia termica, come quella prodotta da componenti caldi accessibili, ener- Tabella 1 – Strutture di standard di tipo prescrittivo (60950-1) e basati sull’analisi dei pericoli (62368-1) Struttura di IEC 60950-1 Struttura di IEC 62368-1 Sezione 0. Principi Sezione 0. Principi Sezione 1. Introduzione generale che comprende obiettivo, termini, componenti, ecc. Sezione 1. Obiettivo Sezione 2. Protezione dai pericoli Sezione 2. Referenze normative Sezione 3. Cablaggi, connessioni e alimentazioni Sezione 3. Termini, definizioni e abbreviazioni Sezione 4. Requisiti fisici Sezione 4. Requisisti generali Sezione 5. Requisiti elettrici e condizioni anomale simulate Sezione 5. Lesioni provocate da fenomeni elettrici Sezione 6. Connessioni con reti di telecomunicazioni Sezione 6. Incendi provocati da fenomeni elettrici Sezione 7. Connessioni con sistemi di distribuzione via cavo Sezione 7. Sostanze pericolose Sezione 8. Lesioni provocate da fenomeni meccanici Sezione 9. Lesioni provocate da ustioni Sezione 10. Radiazioni Allegati (elenco parziale): Test per la resistenza al calore e al fuoco; Test di motori; Trasforma- tori; Strumenti di misura per la corrente dio contatto; Misure delle distanze di clearance e creepage; Metodi alternativi per determinare la clearance minima; Resistori dipemndenti dalla tensione; Guida per la protezione contro l’infiltrazioni d’acqua Allegati (elenco parziale): esempi di apparecchiature che rientrano nel campo di applicazioni; Condizioni di funzionamento normale; Test in condizioni di funzio- namento anormale e di condizioni di guasto singolo (SFC); Marcatura delle apparecchiature; Istruzioni e formazione sulle misure di sicurez- za; Componenti; Batterie e fuel cell; Interconnessioni con i cablaggi degli edifici; Test di resistenza meccanica; Determinazione delle parti accessibili Fig. 1 – Modello a 3 blocchi utilizzato per la valutazione dei pericoli Fig. 2 – Valutazione delle misure di sicurezza dello standard 62368-1

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=