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III POWER 20 - GENNAIO-FEBBRAIO 2019 Power Uno studio dei ricercatori dell’Università dell’Illinois al Chicago College of Engineering pubblicato sulla rivista Advanced Materials evidenzia come un sandwich di materiali bidimensionali utiliz- zati nei dispositivi nanoelettronici tra le loro basi di silicio tridimensionale e uno strato ultrasottile di ossido di alluminio possa ridurre significativamente il rischio di guasto dei componenti dovuto al surriscaldamento. La limitata dissipazione di calore dei materiali 2D è infatti un collo di bottiglia per la produzione di elettronica sempre più piccola mantenendo le funzionalità. Aggiungendo però un altro strato “incapsulante” sopra al materiale 2D, diventa possibile raddoppiare il trasfe- rimento di energia tra il materiale 2D e la base di silicio, preservandone le funzionalità, ma riducendo le probabilità che si guastino per eccesso di calore. Gli analisti di Yole Développement prevedono che il mercato dei se- miconduttori di potenza SiC possa raggiungere 1,4 miliardi di dollari entro il 2023. Secondo il team Power & Wireless di Yole, infatti, questo mercato è caratterizzato da un CAGR del 29% per il periodo compreso tra il 2017 e il 2023. Il mercato dei componenti SiC è ancora guidato dai diodi utilizzati nelle applicazioni PFC e PV. Tuttavia, Yole si aspetta che tra cinque anni il principale driver del mercato dei dispositivi SiC saran- no i transistor, con un CAGR del 50% tra per il 2017 e il 2023. Uno dei trend chiave che farà crescere il mercato SiC sarà la sempre maggiore adozione, nei prossimi 5-10 anni, di componenti con questa tecnolo- gia da parte del settore automotive, anche i tasso di crescita varierà a seconda del tipo di impiego (inverter, OBC oppure convertitori DC/DC). Prevenire il surriscaldamento dei nanocomponenti elettronici Le previsioni per il mercato dei componenti di potenza SiC I veicoli elettrici (EV), nel 2017, erano circa 3 milioni, una per- centuale dello 0,23% sul parco complessivo di veicoli nel mondo. Attualmente si possono percorrere oltre 300 km con una ricarica e questo significa che la diffusione dei veicoli elettrici dipenderà anche dal numero e dislocazione dei punti di ricarica. Tuttavia, a seconda della strada che intraprende- rà l’evoluzione della mobilità elettrica, anche la ricarica degli EV dovrà adattarsi. Le tendenze tecnologiche, economiche e sociali stanno infatti cambiando radicalmente il paradigma su cui è stata costruita l’industria automobilistica, cioè con veicoli guidati dall’uomo, posseduti dall’utente e prodotti in serie. I trend relativi ai veicoli autonomi e condivisi, sia per la mobilità personale che commerciale, sta modificando anche le esigenze delle infrastrutture di ricarica. IDTechEx , in una recente ricerca, stima che il mercato globale delle infrastruttu- re di ricarica per veicoli elettrici raggiungerà un valore di mer- cato di oltre 140 miliardi di dollari entro il 2029 con la presenza globale di dieci milioni di punti di ricarica pubblici e 50 milioni privati. Gli analisti ritengono, inoltre, che la catena del valore dell’infrastruttura di ricarica EV si evolverà con l’avanzamento dell’integrazione dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili. Per il futuro, inoltre, gli analisti prospettano anche uno scenario in cui le tecnologie di energy harvesting permet- teranno ai veicoli elettrici di ricaricarsi raccogliendo energia dall’ambiente, diventando quindi meno dipendenti dalle infrastrutture di ricarica. La crescita dei punti di ricarica per EV
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