EO_473
SMART FACTORY 73 - ELETTRONICA OGGI 473 - OTTOBRE 2018 La sfida del software Oggigiorno il software per robot è spesso im- plementato come siste- ma chiuso – solitamente abbinato a un hardware ARM o x86 personalizzato che include anche circu- iti ASIC o FPGA. Spesso il software è personalizzato a livello di singolo robot, rendendo quindi molto dif- ficoltoso il riutilizzo. Tutti i compiti, come il controllo del manipolatore, la navigazione, la visione artificia- le, il coordinamento dei task e l’interfaccia uomo/ macchina sono programmati singolarmente. Attual- mente è quindi quasi impossibile scambiare com- ponenti software anche per le funzioni che vengono richieste più frequentemente o utilizzarli su un’altra piattaforma hardware. Ciò significa che per ogni nuovo progetto, software per il robot deve essere implementato nuovamente. Si tratta di un processo che richiede molto tempo e soggetto a errori che può provocare significativi ritardi nell’introduzione su larga scala di soluzioni innovative, senza dimen- ticare il fastidio causato agli operatori che devono programmare inizialmente ogni robot affinché que- sto assolva il suo compito specifico. Modulare e riutilizzabile Il team di sviluppo del Service Robotics Research Center dell’Università di Ulm per le Scienze Appli- cate, sotto la guida del professor Schlegelis, si è po- sto l’obiettivo di sostituire questo approccio basato su un sistema chiuso che costringe l’integratore di sistema e l’utilizzatore a creare progetti softwa- re senza soluzione di continuità con un approccio software di natura modulare che permetta innanzi- tutto di suddividere il sistema robotizzato comples- sivo in parecchie unità funzionali indipendenti e, in una seconda fase, di specificare le interazioni tra le singole unità mediante interfacce complete e defi- nite in modo trasparente. Questo concetto, denomi- nato SmartSoft, è ora in fase di espansione e viene ampiamente supportato sia a livello europeo (pro- getto EU H2020 RobMoSys – modelli componibili e software per sistemi robotici) sia a livello nazionale (progetto SeRoNet – una piattaforma per lo svilup- po congiunto di soluzioni per robot di servizio – nell’ambito del programma tecnologico tecnologi- co PaiCE di BMWi) in cooperazione con partner del mondo industriale e della ricerca. Essenzialmente tale approccio mira a rendere possibile l’assem- blaggio di sistemi robotizzati a partire da blocchi base software modulari completamente sviluppati e collaudati. In questo modo gli sviluppatori software potranno concentrare la loro attenzione sui singoli moduli funzionali senza dover prendere in conside- razione le funzioni interne degli altri componenti. Ancora più importante, un approccio di questo tipo consente di abbinare funzioni come ad esempio elementi cooperativi o collaborativi oltre alla logi- ca necessaria per specifici manipolatori e molto altro ancora in maniera modulare, anche nel caso di costruttori differenti. In ultima analisi è possibile ridurre gli sforzi richiesti agli integratori di sistemi e agli utenti finale impegnati nella realizzazione di Il robot autonomo per il prelievo Larry è equipaggiato con la scheda carrier conga-IC175 in formato Mini-ITX di congatec. In un’applicazione di questo tipo elevata potenza di elaborazione, bassa dissipazione di calore, fattore di forma ridotto ed elevata affidabilità sono le caratteristiche più importanti
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