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INTERNET OF THINGS 64 - ELETTRONICA OGGI 473 - OTTOBRE 2018 Ciò che distingue questo settore dagli altri ambiti di ricerca di imec è rappresentato dal fatto che i progetti IoT sono caratterizzati da livelli TRL (Techical Readi- ness Level, ovvero livelli di maturità tecnologica) ecce- zionalmente alti. Per esempio il sensore a liquidi ionici sviluppato da imec è ora in fase di campionamento sotto forma di kit di sviluppo per i clienti più impor- tanti, mentre si sta provvedendo al trasferimento delle conoscenze necessarie per la produzione ai partner industriali. Esso risulta particolarmente interessante perché offre numerose possibilità. Il sensore consente il rilevamento simultaneo di più ioni in un liquido ed è caratterizzato da una durata superiore a 6 mesi. I campi di applicazione sono i più diversi, dal moni- toraggio della qualità dell’acqua alla regolazione fine del processo di fermentazione della birra. Questo tipo di innovazione che viene guidata dall’applicazione riveste un ruolo centrale nella roadmap per la tecno- logia IoT. Il tallone di Achille: la sicurezza Nonostante gli enormi benefici promessi da IoT, non è possibile ignorare i rischi associati. Molti degli attuali dispositivi IoT sono caratterizzati da funzionalità di si- curezza abbastanza deboli per cui rappresentano un punto d’accesso molto semplice per un eventuale ha- cker. Quest’ultimo potrebbe leggere le impostazioni di un termostato ubicato in un’abitazione per sapere se la casa è vuota oppure manomettere il sistema frenante di un veicolo (autonomo). Il rischio legato alla sicurezza informatica resta molto elevato essenzialmente per due ragioni. Innanzitutto, non esiste una standardizzazione per cui ogni dispo- sitivo parla il proprio “linguaggio”, rendendo molto dif- ficoltoso il riconoscimento di dispositivi realmente fi- dati da parte della rete. La seconda ragione è di natura prettamente commerciale: il costo legato all’integrazio- ne di funzionalità di sicurezza aggiuntive nei disposi- tivi per applicazioni IoT può risultare molto oneroso e ostacolarne quindi l’adozione. Un obiettivo prioritario per imec è dunque quello di ridurre i costi delle solu- zioni per la sicurezza di questi dispositivi. Lo scorso anno sono stati presentati i primi risulta- ti della tecnologia “Secure Proximity” che può essere usata per migliorare la sicurezza degli smart lock che supportano Bluetooth. Queste “serrature intelligenti” sono molto convenienti perché consentono il controllo dell’accesso a smartphone e hanno tutte le potenzia- lità per stimolare la creazione di altre applicazioni in diversi ambiti della attuale economia con- divisa. La prima generazione di smart lock era comunque molto vulnerabile agli attac- chi di potenziali hacker. Per questo motivo imec sta attivamente lavorando per realiz- zare gli smart lock di seconda generazione caratterizzati da una migliore accuratezza e da un livello di sicurezza molto più elevato. Per garantire l’affidabilità di uno smart lock è necessaria, in prima istanza, una stima ac- curata delle distanze tra il telefono autoriz- zato e la serratura. La stima della distanza, inoltre, deve essere implementata in modo tale che risulti molto difficile da falsificare. Imec è riuscita a ottenere un miglioramento di un fattore pari a 5 dell’accuratezza relati- va alla stima della distanza (ovvero con un errore inferiore a 30 cm) rispetto ai migliori prodotti presenti sul mercato. Questa misura è protetta mediante un protocollo di autenticazione, progettato insieme alla tecnologia per la stima delle distanze. Oltre il 2030 Le promesse della tecnologia IoT sono numerose. La ri- cerca in questo campo si sta muovendo a una velocità molto elevata e sta tramutando in realtà il sogno visio- nario di un mondo interconnesso. Entro il 2030 il costo dei nodi IoT “intelligenti” scenderà al di sotto del mezzo dollaro e nuovi sensori avranno letteralmente inonda- to il mercato e controlleranno ogni aspetto della vita quotidiana, favorendo lo sviluppo di un gran numero di nuovi servizi e applicazioni. Gli edifici saranno in gra- do di generare dati utili, creando spazi molto persona- lizzati in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Non è possibile prevedere quale sarà il settore che subirà la maggiore trasformazione, ma è difficile immaginare un settore che non sarà influenzato dalla rivoluzione IoT. imec è sicuramente all’avanguardia di questa innova- zione con una focalizzazione iniziale sull’espansione della propria strategia IoT finalizzata a rendere sempre più “intelligenti” gli edifici prossimi venturi. imec sta sviluppando I blocchi base per le prossime comunicazioni 5G, come questo chip di front-end TRX (per la trasmissione/ricezione) di tipo “phased array” a 8 vie operante a 69 GHz compatto e a basso costo
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