EO_473

AUTOMOTIVE bloccati con la batteria scarica. I tempi di ricarica, infi- ne, sebbene incomincino a ridursi drasticamente grazie all’evoluzione della tecnologia di gestione della potenza, sono comunque nettamente più lunghi rispetto a quelli necessari per un rifornimento tradizionale. Mentre le infrastrutture di ricarica si stanno rapida- mente diffondendo, con società come Volkswagen AG che sta investendo 2 miliardi di dollari in infrastrutture per auto ecologiche negli Stati Uniti come parte di un risarcimento per lo scandalo delle emissioni “truccate” dei propri motori diesel, altre aziende sono alla ricerca di altre modalità che permettano di effettuare la rica- rica in maniera più conveniente. Una delle tecnologie sulla quale si sta concentrando l’attenzione è la rica- rica wireless, in particolar modo per la possibilità che offre di poter ricaricare le batterie mentre il veicolo è in movimento. Sebbene la ricarica wireless sia considerate da molti una nuova tecnologia, la sua origine risale a oltre un secolo fa. Nel 1984 a New York City, Nikolai Tesla ali- mentò la luce di una stanza di un laboratorio, dimo- strando la fattibilità di questa tecnologia. Da allora non si sono registrate significative evoluzioni fino alla diffusione relativamente recente dei dispositivi mobili che ha riportato alla ribalta questa tecnologia grazie soprattutto alla sua praticità. Tecnologia wireless: principi di funzionamento In linea di principio, la ricarica in modalità wireless è molto simile a quella della ricarica di tipo cablato. La tensione di rete è convertita in corrente continua (DC) che viene utilizzata per caricare la batteria. In presenza di elevati livelli di potenza, si ricorre a uno stadio PFC (Power Factor Correction). Numerosi caricabatteria che utilizzano la tensione di rete prevedono in trasformatore galvanicamente isolato e ciò rappresenta la differenza fondamentale tra i caricabatteria per applicazioni di tipo wireless e cablate. Nella figura 1 è riportato lo schema a blocchi di un tipico caricabatteria. Nelle applicazioni di tipo cablato, il trasformatore è una singola unità dotata di un nucleo (core) la quale assicu- ra che (quasi) tutto il flusso generato nel primario sia accoppiato nel secondario. Ciò permette di ottenere un elevato livello di trasferi- mento di potenza grazie al quale è possi- bile realizzare caricabatteria efficienti. Al fine di implementare un caricabatteria per applicazioni wireless, il trasformatore viene suddiviso nelle sue due componen- ti primario e secondario. In altre parole il primario (trasmettitore) è integrato nel caricabatteria mentre il secondario (rice- vitore) è integrato nel dispositivo che deve essere caricato. La distanza tra il primario Fig. 1 – Schema a blocchi di un tipico caricabatteria Fig. 2 – Trasferimento di potenza in modalità wireless sfruttando un approccio di tipo risonante 45 - ELETTRONICA OGGI 473 - OTTOBRE 2018

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=