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IX LED LIGHTING 17 - GIUGNO-LUGLIO 2018 segnale PWM applicato al pin PDIM (pin 4) o con una combinazione di entrambi. Tutti i segnali di controllo sono prodotti dall’MCU SimpleLink CC2650 (Figura 4). Poiché la regolazione della velocità di tipo analo- gica è più efficiente, il progetto di riferimento genera un segnale analogico facendo passare i segnali PWM at- traverso filtri passa-basso. Il segnale viene poi applicato come media analogica del segnale PWM al pin IADJ. Il progetto di riferimento supporta anche il controllo del dimming analogico/PWM combinato e la regolazione a bassa corrente senza sfarfallio, utilizzando sia il metodo analogico che quello PWM. Operando in stretta collaborazione con il driver, l’MCU wireless SimpleLink CC2650 offre due funzioni chiave: i segnali di controllo per il driver e la capacità di interve- nire su questi segnali in modalità wireless. In tal modo sarà possibile regolare l’emissione luminosa o la tempe- ratura cromatica da un’applicazione in esecuzione su uno smartphone o consentire a un sistema domotico BMS di spegnere, accendere, aumentare o diminuire le luci, utilizzando anche comandi vocali, se lo si desidera. Quando si utilizza un sistema collegato, l’unico limite è l’immaginazione. Dato che SimpleLink CC2650 è un MCU wireless multi-standard, può supportare Bluetooth, ZigBee e 6LowPAN. Il core ARM Cortex-M3 efficiente e ad alte prestazioni permette di includere applicazioni utente in esecuzione a fianco dei layer alti degli stack dei protocolli scelti (gli stack Bluetooth e ZigBee vengono forniti gratuitamente da TI unitamente a CC2650). La sezione RF del dispositivo integra anche un core ARM Cortex-M0 che gestisce gran parte dello stack, come pure l’interfaccia tra banda base e front-end analogico. Si inter- faccia con la CPU principale utilizzando un’API, studiata per semplificare ulteriormen- te la progettazione. Oltre al driver per LED e all’MCU wireless, il proget- to di riferimento include il sensore di luce ambiente di- gitale OPT3001 in grado di riprodurre molto fedelmente la risposta spettrale dell’oc- chio umano. La presenza di questo senso- re può tornare utile in appli- cazioni studiate per regolare l’emissione luminosa e otti- mizzarla in un ambiente per la visione umana. Con il sensore della temperatura a uscita analogica LMT84, collegato al dissipatore di calo- re dei LED, si evita il runaway termico. La Figura 5 mostra come l’hardware per una soluzione di illuminazione a LED basata sul progetto di riferimen- to può essere configurato usando TIDA-01096 abbinato a SimpleLink CC2650 LaunchPad. Il firmware è stato svi- luppato da TI come progetto Code Composer Studio ed è disponibile su richiesta. L’illuminazione a stato solido ha il potenziale per rivo- luzionare il modo in cui illuminiamo le nostre case, gli uffici, le fabbriche, le stazioni e i luoghi pubblici. Offre notevoli vantaggi in termini di costi rispetto alle tecno- logie di illuminazione tradizionali. Grazie agli ingenti investimenti fatti dai produttori di semiconduttori, sono ora disponibili molti prodotti che possono aiuta- re i progettisti nello sviluppo di soluzioni ottimizzate in grado di massimizzare il potenziale dell’illuminazione a LED. Sempre più spesso, progetti di questo tipo inclu- dono l’aggiunta di connettività tramite comunicazioni cablate o wireless. Lo sviluppo di una soluzione di illu- minazione a LED completa e regolabile che includa la connettività wireless prevede di superare due sfide pro- gettuali potenzialmente difficili, ma grazie alla disponi- bilità di piattaforme di sviluppo e progetti di riferimento come quelli illustrati in questo articolo, ora è diventato molto facile affrontare tali sfide. Fig. 5 – Configurazione hardware consigliata utilizzando il progetto di riferimento TIDA-01096

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