EO_471
EDA/SW/T&M TEST TOOL 71 - ELETTRONICA OGGI 471 - GIUGNO-LUGLIO 2018 ma di parametri V-I dei convertitori DC- DC grazie alla loro capacità di erogare e misurare sia correnti sia tensioni, oltre a poter funzionare come carico elettro- nico. A questo punto è utile tener pre- sente che per completare tutti i collaudi richiesti per i convertitori DC-DC, è richiesto un oscil- loscopio al quale la SMU fornisce la tensione di ingres- so e la corrente di carico. L’utilizzo di uno strumento al posto di più unità semplifica l’implementazione del test, lo sviluppo del software e la sincronizzazione, ol- tre a ridurre lo spazio richiesto in un rack o su un ban- co da lavoro. Come schematizzato in figura 1, l’uso di un canale (CH1) della SMU sul terminale di ingresso sul terminale di ingresso e dell’altro canale (CH2) del- la SMU sul terminale di uscita del convertitore DC-DC permette di sostituire parecchi strumenti. La caratterizzazione di un convertitore DC-DC implica il collaudo di numerosi parametri elettrici. In questo contesto l’attenzione sarà focalizzata sulla regolazione di linea e del carico perché sono alcuni dei collaudi ef- fettuati più comunemente. Regolazione del carico La regolazione del carico fa riferimento alla capacità di un convertitore DC-DC di mantenere la tensione di usci- ta specificata nel momento in cui la corrente di carico (ILOAD) varia in presenza di una tensione di ingresso costante. Solitamente il collaudo relativo alla regolazione del carico viene eseguito sull’intera gamma di correnti di carico. Nella figura 2 è riportato una tipica predisposizio- ne per il test della regolazione del carico utilizzano due canali della SMU. Il primo canale (CH1) della SMU for- nisce la tensione di ingresso ed esegue il monitoraggio della corrente di ingresso. Il secondo canale (CH2) della SMU è configurato come carico elettronico ed è quindi impostato per assorbire una corrente (ovvero erogare una corrente negativa). In questa modalità, la SMU ope- rerà nel quarto quadrante e assorbe corrente. I canali della SMU sono configurati utilizzando una con- nessione per il rilevamento remoto, o a 4 fili. L’utilizzo di una connessione a 4 fili permette di eliminare la re- sistenza dei conduttori (lead) che altrimenti influenze- rebbe l’accuratezza della misura. Con il metodo a 4 fili, le uscite del generatore utilizzano una coppia di con- duttori di test (tra Output HI e Output LO) e la caduta di tensione viene misurata ai capi di un secondo insieme di fili (ai capi di Sense HI e Sense LO), come visibile in figura 2. Collegando i conduttori di rilevamento il più vi- cino possibile al dispositivo è possibile ridurre al mini- mo la possibilità di aggiungere la resistenza dei condut- tori alla misura. Nella figura 3 sono riportati i risultati di un tipico test di regolazione del carico nel quale il DUT è stato configurato per fornire in uscita una tensione co- stante di 3,6 V. Il primo canale (CH1) della SMU è stato predisposto per garantire una polarizzazione a 5 V (va- lore nominale) al terminale di ingresso della tensione. Il secondo canale (CH2) è stato configurato per eseguire uno spazzolamento (sweep) della corrente di carico tra 0 a 1 A e misurare la tensione di uscita risultante. Le misure sono state acquisite sotto il controllo software. La percentuale della regolazione del carico può essere calcolata in modo molto semplice a partire dai dati I-V. Fig. 1 – L’utilizzo di un canale della SMU sul terminale di ingresso e dell’altro canale sul terminale di uscita consente di sostituire parecchi strumenti Fig. 3 – Risultati di un tipico test di regolazione del carico Fig. 2 – Schema di un tipico setup per il test della regolazione del carico utilizzando due canali di una SMU
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