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di fornire dati che vengono letti successivamente allo “spray test”: si tratta di un metodo efficace non solo per rilevare problemi legati alla penetrazione di umidità, ma anche per consentire l’apporto di migliorie al proces- so finalizzate a eliminare completamente il problema. In questo articolo viene analizzato il problema delle infil- trazioni, le sue implicazioni e le modalità che permetto- no a questo sistema di risolvere tale problema, minimiz- zando i malfunzionamenti sul campo e salvaguardando la reputazione dei costruttori di automobili. Infiltrazioni d’acqua: un problema costoso Le infiltrazioni d’acqua nei moderni veicoli rappresenta un problema costoso per i produttori di automobili sot- to molti aspetti. Gli attuali veicoli sono più complessi e prevedono l’utilizzo di nuovi materiali tra cui alluminio, compositi e colle, oltre a integrare centinaia di sotto-si- stemi elettronici che li rendono più sensibili ai danni provocati dall’acqua che in passato. In- filtrazioni di una certa entità sono senza dubbio più sem- plici da individuare e rislvere, anche se l’integrazione nei veicoli di una schiuma fonoas- sorbente più spessa può con- tribuire a mascherare proble- mi significativi. Le infiltrazioni di ridotta entità, invece, sono più difficili da scoprire e con il trascorrere del tempo posso- no portare a un aumento della muffa che potrebbe avere un impatto negativo sull’elettro- nica di bordo, oltre che sulla salute degli occupanti del vei- colo. Le infiltrazioni d’acqua si tramutano in costose richieste di risarcimento per le Case au- tomobilistiche: alcuni recenti sondaggi condotti sui consumatori hanno evidenziato che ogni anno vengono richiamati circa 150.000 vei- coli per problemi legati alle infiltrazioni d’acqua. Poiché il costo medio per ogni riparazione si aggira intorno ai 5.000 dollari, ciò equivale a un costo nascosto di circa 100 dollari per ogni veicolo venduto, senza contare il danno d’immagine alla reputazione del costruttore e le ripercussioni negative sulle vendite future. “Spruzza e cerca” Anche se la progettazione dei veicoli ha sperimentato notevoli evoluzioni e le infiltrazioni d’acqua sono meno diffuse rispetto al passato, si stima che una percen- tuale che può arrivare al 2% dei veicoli che escono dagli stabilimenti hanno problemi di infiltrazioni che non sono stati rilevati. Al fine di riuscire a identificare questi veicoli prima che arrivino sul mercato, molti co- struttori automobilistici prevedono il cosiddetto “soak test” (di durata compresa tra 2 e 5 minuti) alla fine della linea di assemblaggio. Durante questo “soak test” il vei- colo viene spruzzato con getti d’acqua ad alta pressio- ne da diverse angolazioni al fine di verificare la tenuta di tutte le aperture del veicolo e accelerare l’infiltrazio- ne dell’acqua (Fig. 1). L’entità delle infiltrazioni d’acqua può essere molto variabile: dalle pozze d’acqua che si accumulano nelle parti inferiori del veicolo alle gocce che si formano nelle zone più nascoste. Ovviamente le prime sono relativamente semplici da individuare attraverso i tradizionali metodi di ispezione visiva. Le seconde, invece, specialmente quelle in aree non visi- bile, intrappolate ad esempio nei rivestimenti interni ed esterni del veicolo o nel materiale fonoassorbente, sono molto difficili da rilevare. Attualmente vengono utilizzati parecchi metodi manuali per rilevare le infiltra- zioni d’acqua una volta terminato il processo di spruzza- tura. Alcuni costruttori ricorrono a sonde differenziali al fine di individuare le perdite per via elettrica (in pratica l’acqua mette in corto circuito i contatti) oppure a nastri indicatori di contatto con l’acqua che cambiano colore quando sono umidi. L’adozione di questi metodi può au- mentare la probabilità di scoprire un’infiltrazione, anche se il loro utilizzo comporta la necessità di penetrare nelle schiume più spesse e negli spazi interni di ridotte dimen- sioni presenti sugli odierni veicoli. Il metodo più comune rimane comunque quello dell’ispezione fisica compiuta Fig. 2 – Il sistema per il rilevamento della penetrazione dell’umidità RFM5126 COMPONENTS AUTOMOTIVE SENSORS 67 - ELETTRONICA OGGI 471 - GIUGNO-LUGLIO 2018

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