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X Power POWER 16 - MAGGIO 2018 Alcune DPA (Distributed Power Ar- chitectures) utilizzano i convertitori DC-DC isolati da 1/16 e 1/32 di brick per ridurre la tensione a 24 V o utiliz- zano una sorgente di 48 Vdc per pro- durre tensioni di uscita 3,3 V, 5 V o 12 V. Questo sistema può essere usato per alimentare convertitori DC-DC Point of Load ad alte prestazioni in grado di rispondere rapidamente ad elevati cari- chi transitori da dispositivi tipo FPGA o altri dispositivi che richiedono tensioni simili. Sono ora disponibili convertitori DC- DC non isolati in formato package 1/16 e 1/32 che offrono costi inferiori, mag- giore efficienza e maggiore potenza in uscita con la possibilità di operare a temperature ambiente elevate con si- stema di raffreddamento semplificato. Esempi ne sono la serie i6A,1/16 da 250 W di TDK-Lambda e la serie i3A 1/32 da 100 W. Questi dispositivi hanno an- che la possibilità di operare con ampi intervalli della tensione d’ingresso e hanno una regolazione di uscita molto ampia. I convertitori DC-DC isolati offrono un isolamento tra ingresso e uscita attra- verso l’uso di trasformatori e opto-ac- coppiatori. Ciò consente alla tensione di uscita di essere utilizzata con polarità David Buck • Market Development Manager • TDK-Lambda – EMEA Quando un convertitore DC-DC isolato può essere sostituito da un dispositivo non isolato Per un sistema operante dalla rete AC, l’alimentatore AC-DC fornisce già la barriera di isolamento primaria da quella secondaria e dispone della certificazione di sicurezza prevista dagli standard IEC. Quindi l’utilizzo di un convertitore DC-DC isolato spesso non comporta vantaggi per l’applicazione Fig. 1 – Schema a blocchi della conversione AC-DC utilizzando convertitori isolati e non Fig. 2 – Disposizione dei pin di un convertitore in formato 1/32 brick (vista dall’alto)
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