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IV Power POWER 16 - MAGGIO 2018 Il progetto di ricerca Lithium Sulfur Future Automotive Battery (LiS:FAB) in UK è stato finanziato con circa 9 milioni di euro ed è destinato allo sviluppo di una nuova tecnologia lithium-sulfur (Li-S) per batterie che offra una capacità almeno doppia rispetto alle soluzioni attuali utilizzate in camion e autobus elettrici. L’azienda che sta effettuando la ricerca è OXIS Engergy e l’obiettivo è quello di realizzare batterie LI-S in grado di fornire 400 Wh/kg per appli- cazioni automotive. Lo sviluppo richiede miglioramenti dei materiali, ma anche del monitoraggio delle batterie (per esempio per verificare lo stato di carica) e sistemi di produzione a basso costo. Il progetto di ricerca è diviso in quattro parti, quello relativo alle performance, la caratterizzazione delle batterie, la produzione e lo sviluppo di moduli. Maggiore spinta per le batterie al litio di zolfo nei camion elettrici Nowi ha ricevuto un finanziamento di 1,5 milioni di euro da Disruptive Technology Ventures per lo sviluppo di un modulo di energy harvesting. L’energia viene raccolta da forti come segnali Wi-Fi e GSM, luce e movimento e questo modulo risponde alla necessità di eliminare frequenti sostituzioni delle batterie oppure il ricorso ai cavi. Molti sensori alimentari a batterie, infatti, restano passivi per molto tempo, ma quando sono attivati, in pochissimi millisecondi l’alimentazione richiesta cresce anche di 10.000 volte. Questo tipo di funzionamento è estremamente dannoso per le batterie che subiscono una rilevante riduzione della vita utile. I principali dati tecnici per il modulo di Nowi prevedono, fra l’altro, un’efficienza nella con- versione DC-DC del 92%, una tensione di ingresso minima di 40 mV, e il funzionamento ibrido batterie/energy harvesting I dispositivi di potenza basati sulla tecnologia GaN stanno generando forti aspettative anche per settori particolari, come per esempio quello Spaziale. Lo spazio, infatti, è un ambiente particolarmente ostile, ca- ratterizzato da forti livelli di radiazioni che costituiscono un problema per i dispositivi elettronici realizzati in silicio. Alcuni produttori, come per esempio Panasonic , hanno sviluppato componenti con tecnolo- gia GaN pensando anche alle possibili applicazioni in campo spaziale. I nuovi componenti sono quelli della serie X-Gan e sono utilizzabili co- munque per un’ampia gamma di applicazioni. I test realizzati da Pa- nasonic su questi componenti di potenza, usando ioni di Xeno, hanno confermato l’elevata resistenza alle radiazioni, caratteristica che, insieme all’elevata velocità di commutazione, può contribuire alla riduzione del peso dei satelliti. Energy harvesting per i sensori La tecnologia GaN per le applicazioni spaziali

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