EO_470

38 - ELETTRONICA OGGI 470 - MAGGIO 2018 I. Le problematiche industriali, le prestazioni sbilanciate e l’indebolimento dell’esperien- za da parte degli utenti La sfida è quella di produrre e fornire DCDC sempre più performanti. I tradizionali circuiti che realizzano la conversione di tensione (Ro- yer e push-pull) possono ostacolarsi a vicenda e creare squilibri nelle rispettive funzionalità a causa degli ineluttabili difetti intrinsechi. Di conseguenza è difficile ga- rantire prestazioni eccellenti su tutti gli aspetti, come illu- strato nella figura 1. In effetti i circuiti Royer forniscono le funzioni basi di una conver- sione di tensione ma non of- frono alcuna protezione nelle condizioni anormali e quando ciò succede il DCDC viene danneggiato e possono per- sino crearsi effetti catastrofi- ci rispetto ai quali i DCDC R2 non riescono a proteggersi nonostante incorporino degli accorgimenti circuitali di pro- tezione, mentre i DCDC R3 of- frono un livello di protezione in grado di fronteggiare qual- siasi condizione anomala. A. Protezione al cortocircuito in uscita (SCP - Short Circuit Protection) contro elevati cari- chi capacitivi La maggior parte dei convertitori DCDC con ingresso fisso della tensione di ingresso non ha implementato a bordo un circuito di SCP di modo continuo e questo è senza dubbio un pun- to debole dei circuiti Royer. I DCDC R3 della Mornsun hanno un circuito SCP che si adatta al funzionamento del circuito Royer modificandone il carico capacitivo e quindi si ot- tiene un circuito di protezione SCP che permette il funzionamento del DCDC anche con carichi ca- pacitivi elevati. B. Carichi capacitivi elevati nella fase di accen- sione del DCD Talvolta è necessario utilizzare un condensatore di capacità elevata in uscita al DCDC per ridurre gli effetti di ripple e rumore, ma può succedere che i DCDC con tensione di ingresso fissa non siano in grado di sopportare i carichi capacitivi troppo alti. Ad esempio, in un convertitore da 1W con in- gresso di 5V e uscita di 5V il carico capacitivo massimo sopportato è di 220 µF. Se si supe- ra questo valore di capacità, l’accensione del DCDC potrebbe essere difficoltosa con conse- guente danneggiamento del DCDC. Fig. 2 – Modalità in corrente continua con carico Fig. 3 – Confronto dell’efficienza con i carichi leggeri (B0505)

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