Elettronica_Oggi_430 - page 19

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- ELETTRONICA OGGI 430 - SETTEMBRE 2013
Il “2013 Global Manufacturing Competitiveness Index” di recente pubblicato da Deloitte
Touche Tohmatsu e dal Council of Competitiveness statunitense, ha di fatto incoronato
la Cina come Paese più competitivo per quel che concerne le attività di manufacturing a
livello globale. Le risposte fornite dagli oltre 550 senior executive che hanno contribuito
alla formulazione della classifica indicano che la Cina manterrà la propria posizione di
predominio anche nel prossimo quinquennio.
Nonostante negli ultimi tempi il colosso asiatico abbia mostrato segni di rallentamento,
il rapporto appena pubblicato indica che la Cina è in grado di continuare a controllare il
costo del lavoro nonostante le pressioni della “middle class”.
Al secondo posto la Germania, che ha rinnovato la propria focalizzazione verso le attività
di produzione con risultati lusinghieri: l’export imputabile a questa voce è triplicato tra il
2000 e il 2011. I punti di forza della Germania sono l’attenzione verso le nuove tecnologie
e la disponibilità di una forza lavoro qualificata. Uno dei fiori all’occhiello è senza dubbio
la meccatronica, ovvero il mix tra meccanica, elettronica, teoria del controllo e scienze
informatiche.
Di qui a cinque anni la Germania dovrà cedere il posto a India e Brasile. Al terzo posto
della classifica vi sono gli Stati Uniti, una destinazione sempre appetibile per le attività
produttive e dove esiste un vasto serbatoio di talenti e infrastrutture efficienti. Nel 2018
gli Stati Uniti dovrebbero comunque scivolare al quinto posto soprattutto a causa dell’ele-
vato costo del lavoro, delle tasse che gravano sulle aziende e del tasso di disoccupazione
previsto in aumento.
La quarta posizione è attualmente occupata dall’India, Paese che ha negli elevati tassi di
interesse, nelle deficienze del sistema sanitario e nell’inadeguatezza delle infrastrutture
i suoi talloni d’Achille. In ogni caso, grazie alla disponibilità di qualificate risorse nei set-
tori della tecnologia, delle scienze e della ricerca e alla bassa incidenza sul costo della
manodopera, nell’arco del prossimo quinquennio il Paese asiatico dovrebbe conquistare
la piazza d’onore dietro la Cina.
Attualmente quinta, la Corea del Sud risulta appetibile sotto molti aspetti; di struttura dei
costi competitiva, elevata qualità dei prodotti, politiche industriali lungimiranti e forza
lavoro qualificata. Secondo gli estensori del rapporto la complessità dell’azione politica e
delle regole in vigore sarebbero i responsabili dell’arretramento di una posizione da qui
al 2018. Per quell’anno il posto della Corea del Sud sarà occupato dal Brasile, attualmen-
te all’ottavo posto, senza dubbio favorito dal volano fornito dal Campionato mondiale di
Calcio del 2014 e dai Giochi Olimpici dell’anno successivo.
Filippo Fossati
Manufacturing: l’eden è (e sarà) la Cina
EDITORIAL
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