EMB 91

EMBEDDED 91 • FEBBRAIO • 2024 53 WIFI 6/E | HARDWARE Le aree applicative emergenti impongono nuovi requisiti tecnologici; in più, gli utenti si aspettano una connessione di rete stabile anche in presenza di un numero crescente di partecipanti alla rete WiFi. Ecco perché la Wi-Fi Alliance sviluppa costantemente gli standard. Da quando è apparso il primo protocollo IEEE 802.11 nel 1997, la velocità dati è migliorata in modo significativo con ogni nuovo standard WiFi. Questa volta però, la Wi-Fi Alliance non ha semplicemente ottimizzato la tecnologia, ma anche l’assegnazione dei nomi: Al posto dell’ingombrante IEEE 802.11ax, viene utilizzata la denominazione WiFi 6 o WiFi 6E (E = Enhanced/Exten- ded). Anche agli standard precedenti sono state assegnate retroattivamente nuove designazioni: l’IEEE 802.11ac è ora chiamato WiFi 5 e IEEE 802.11n è il WiFi 4. Tecnicamente, gli standard WiFi 6 e WiFi 6E offrono una serie di miglioramenti: • OFDMA (accesso multiplo a divisione di frequenza or- togonale): OFDMA è un’estensione del metodo OFDM utilizzato dalla tecnologia WiFi 5. Mentre con lo schema OFDM è possibile trasmettere un solo pacchetto dati a un singolo dispositivo finale all’interno di una finestra temporale, con OFDMA è possibile trasportare più dati per diversi dispositivi terminali nello stesso pacchetto dati. Ciò aumenta la capacità dati; allo stesso tempo, la latenza nella rete risulta notevolmente ridotta. • 1024-QAM (modulazione di ampiezza in quadratura): rispetto al WiFi 5, che utilizza lo schema di modulazio- ne 256-QAM, il WiFi 6 con 1024-QAM garantisce una velocità dati superiore del 25%. Infatti, con la tecnica di modulazione 1024-QAM è possibile trasmettere un totale di 10 bit, mentre con lo schema 256-QAM solo 8 bit. Ciò è particolarmente vantaggioso in ambienti ca- ratterizzati da un’elevata densità di terminali WLAN, ad esempio nelle stazioni ferroviarie o in occasione di grandi eventi. • MU-MIMO (Multi-user – Multiple Input, Multiple Output): dividendo banda in canali separati (i cosiddet- ti flussi spaziali), è possibile stabilire la comunicazione multi-antenna tra un punto di accesso e più dispositivi contemporaneamente, sia dalla stazione base verso il terminale (downlink) che viceversa (uplink). Con WiFi 5, ciò era possibile solo in downlink. Di conseguenza, il WiFi 6 riduce ulteriormente la latenza di rete e fornisce una maggiore resilienza. • TWT (Target Wake Time): lo schema TWT “sveglia” i partecipanti alla rete solo in determinati intervalli tem- porali per trasmettere i dati. Per il resto del tempo, i dispositivi si trovano in “modalità sleep” e quindi ri- chiedono meno energia. Questo elimina inoltre le in- terferenze sulla rete, poiché i partecipanti in modalità sleep non trasmettono e non bloccano i canali di co- Fig. 1 – Paesi in cui è supportato lo standard WiFi 6E (dati aggiornati ad aprile 2022) (Fonte: Rutronik)

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