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EMBEDDED 86 • NOVEMBRE • 2022 62 L a continua diffusione dei dispositivi Internet of Thing (IoT) è certamente uno dei trend più importanti della tra- sformazione digitale. Ma, date le loro caratteristiche, questi device hanno necessità di utilizzare sistemi operativi proget- tati in maniera apposita: si tratta dei cosiddetti IoT OS (IoT operating system), in grado di adattarsi agli specifici requisiti dei dispositivi IoT. Nella categoria degli IoT OS ricade anche un’altra tipologia di sistemi operativi embedded, dotati di fun- zionalità di elaborazione real-time: i “real-time operating sy- stems”, o RTOS. In virtù delle proprie peculiarità, i sistemi operativi real-time possono posizionarsi come buoni candidati da scegliere, quando si tratta di realizzare un’applicazione IoT, anche se naturalmente la decisione dipende molto dal tipo di dispositivo e da quali specifiche funzioni dovrà svolgere. Sistemi operativi e IoT, perché un RTOS Nel 2021, un’analisi della società di ricerca IoT Analytics ha previsto, a livello globale, una crescita del 9% per i dispositivi IoT connessi, corrispondente a circa 12,3 miliardi di endpoint attivi, che probabilmente supereranno i 27 miliardi entro il 2025. E ciò nonostante trend negativi, come la carenza di chip e il prolungato impatto di COVID-19 sulla supply chain. I progetti IoT crescono in svariati ambiti aziendali e industria- li, ma, per realizzarli, un punto cruciale e delicato riguarda la scelta del sistema operativo da utilizzare. Questi dispositivi sono infatti in genere accomunati dal fatto di caratterizzarsi per vincoli a livello hardware, ad esempio in termini di limi- tata quantità di memoria RAM o di capacità computazionale. Ragion per cui, volendo ad esempio utilizzare Linux, occorre- rebbe orientarsi verso distribuzioni Linux embedded create specificamente per indirizzare i requisiti IoT, come Ubuntu Core, Tizen, oppure Raspbian, un sistema operativo basato su Debian e ottimizzato per funzionare su hardware Raspber- ry Pi. L’altra alternativa sono appunto gli RTOS, di tipo com- merciale od open source, largamente presenti sul mercato, ed anch’essi in genere particolarmente ottimizzati e leggeri sotto il profilo del “memory footprint”. Il loro kernel è infatti svi- luppato per contenere il più possibile la quantità di memoria RAM e ROM necessaria. Gli RTOS embedded si differenziano poi dai classici sistemi operativi “general-purpose” (GPOS) per i tempi di risposta con cui sono in grado di reagire agli eventi. Nei GPOS, come ad esempio, Microsoft Windows, molte classiche distribuzio- ni Linux, o vari altri sistemi operativi per uso aziendale, la latenza nell’esecuzione dei task può variare in funzione del tempo o in base al carico del sistema, senza alcuna garanzia I benefici del “real-time” nelle applicazioni IoT Nello sviluppo di sistemi embedded, i sistemi operativi real-time, o RTOS, possiedono qualità che stanno giocando un ruolo sempre più importante nell’implementazione di un crescente numero di applicazioni Internet of Things “time-critical” Giorgio Fusari SOFTWARE | RTOS
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