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fatto la loro comparsa all’inizio degli anni 90, quando Hans Mühlbauer – proprietario della società tedesca JUMPtec e tutt’oggi ancora coinvol- to nelle attività di congatec – ha in- trodotto i primi moduli ModulAT ba- sati sull’allora diffuso bus AT/ISA96 (Fig. 2). Essi erano equipaggiati con la CPU 80C88 operante a 9,54 MHz e disponevano di 640 kByte di memo- ria DRAM. Lo scopo era rendere la tecnologia utilizzata per lo sviluppo 7' À adatta anche per l’impiego in ambi- to industriale. Si trattava di una novità assoluta nel mondo dei computer embedded. A quei tempi, i PC per applicazioni industriali erano solitamen- te disponibili sotto forma di sistemi rack da 19”. Un computer adatto all’uso in ambito industriale realizzato su una scheda di dimensioni pari a soli ~~ ?~ À - le a quei tempi. Il modulo in questione prevedeva 120 pin posizionato sullo stesso lato della CPU e dei componenti, mentre per i processori non era richiesto un sistema per la gestione termica par- ticolarmente complesso. L’obiettivo di questi primi moduli era evitare di integrare tutte le funzioni in un’unica scheda al À - zione che caratterizzavano le CPU: non bisogna dimenticare che a quei tempi Intel e AMD intro- ducevano nuove CPU ogni sei mesi. Poiché non era possibile sapere per quanto tem- po le CPU più datate sarebbero state disponibili, era necessario ricorrere ai moduli per poter assicurare la disponibilità sul lungo termine tipi- ca della applicazioni industriali. La scalabilità che contraddistingueva questa proposta permetteva anche di realizzare versioni che differivano tra loro in termini di prestazioni. Un aspetto sicuramente importante era anche quello legato alla riduzione la complessità del progetto delle schede di I/O. Generalmente, gli I/O richie- dono un numero inferiore di strati, con conseguente riduzione del costo della scheda PCB. A quei tempi, altri fattori da tenere in considerazione 39 EMBEDDED NOVEMBRE erano la riduzione del consumo di potenza e del- la quantità di calore che doveva essere dissipata relativamente a ciascun modulo. Gli utenti, inol- tre, volevano sempre poter disporre delle CPU di più recente introduzione: una richiesta, questa, À / moduli, questa esigenza poteva essere soddisfat- ta senza problemi. Risolvere il problema dei cavi con i moduli Rispetto al bus AT/ISA96, i moduli ModulAT han- no fatto la loro comparsa sul mercato piuttosto tardi perché l’elaborazione embedded destinata ad applicazioni industriali in ambienti gravosi stava muovendo I suoi primi passi. L’architettu- ra x86 e il sistema operativo Windows, ad esem- À - crazione nel mondo industriale e la lotta contro COM-HPC | HARDWARE Fig. 2 – I primi moduli ModulAT di JUMPtec erano basati sull’allora diffuso bus AT/ISA96 ed equipaggiati con CPU 80C88 di Intel operante a 9,54 MHz e 640 kByte di memoria DRAM + , $ / 0 % À & &1 12 ) Norimberga da parte di Advantech e JUMPtec

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