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IMAGE SENSING | HARDWARE zione di questa tecnica con “imaging” nel visibi- le, aumenta la qualità e À & permettendo di studia- re anche caratteristiche “non visibili” di particola- ri negli oggetti da analiz- zare. Hamamatsu Pho- tonics ha recentemente rilasciato dei nuovi sen- sori d’immagine InGaAs, mono e bidimensionali, per applicazioni di “Ima- ging” nel vicino infra- rosso (NIR). Tra questi dispositivi, sono da evi- denziare le nuove serie G13393 e G13441. Il sensore G13393-0909W 'B2@ , 54/ , ( À 1,7 μm, una QE( p) superiore al 65% e un frame rate maggiore di 60 frame/s. Il sensore G13441- @4 '4]/ , ]B , ( À a 2,2 μm, una QE( p) superiore al 70% e un fra- me rate maggiore di 860 frame/s. Tali dispositivi sono costituiti da una matrice di fotodiodi InGaAs con struttura “back-thinned” e da un circuito di lettura integrato (ROIC) in tec- nologia CMOS e raggiungono velocità elevate e consumi contenuti. Per migliorare il rapporto Se- gnale/Rumore (S/N) e J À - dabile, i sensori sono raffreddati con celle a due stadi Peltier comprensive di un termistore per un controllo accurato della temperatura. Le ap- plicazioni con misure nel vicino infrarosso offrono numerosi vantaggi: acquisizione di immagini in condizioni di limitata visibilità; capacità di evi- denziare alcune caratteristiche dei materiali che non sono visibili in luce ambiente (come il conte- nuto di acqua nei materiali o il grado di matura- zione della frutta); ridotto livello di saturazione dovuto alla luce solare o ambientale. In ambito industriale alcuni esempi di applicazioni sono: or- dinamento di oggetti di varia natura (plastiche, vetro, materiali organici) nell’industria del riciclo o nell’industria alimentare mediante la tecnica dell’hyperspectral imaging; controlli non distrut- tivi nel packaging o nell’industria dei semicondut- Œ À forme in Œ À - cora. In ambito “Home Land Security” i sensori InGaAs possono essere utilizzati come rivelatori per imaging in condizioni di bassa luminosità in sistemi di visione notturna e di sorveglianza, o per il monitoraggio degli incendi (Fig. 1). Un “occhio” di sicurezza La soluzione SafetyEYE di Pilz è costituita da diverse componenti integrate: un’unità senso- riale, un’unità di elaborazione dati e un PLC di sicurezza. L’unità sensoriale, composta da tre telecamere ad elevata dinamica che acquisiscono le immagini in gradazioni di grigio (Fig. 2), invia À & elaborazione, che interpreta i dati acquisiti e li confronta con quelli impostati dall’utente per poi pilotare il PLC di comando. Le zone sottoposte ad allarme e quelle da pro- À À - so schemi precostruiti o impiegando il relativo software di disegno a mano libera da PC. Se un addetto oltrepassa lo spazio virtuale di allarme monitorato, il sistema di controllo lo avvisa con un allarme acustico-luminoso e riduce la veloci- tà operativa del macchinario per sicurezza, ma senza bloccarlo. Se l’addetto retrocede, il macchi- nario riprende a lavorare a velocità normale, al- trimenti avviene il fermo in emergenza. La solu- zione SafetyEYE contribuisce quindi a ridurre i fermi macchina perché una violazione della zona da proteggere non si traduce sempre automatica- mente in un arresto di emergenza. Fig. 2 - Il sensore di SafetyEYE 43 EMBEDDED NOVEMBRE

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