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EMBEDDED NOVEMBRE 40 HARDWARE | DEVELOPMENT PLATFORMS À hard- ware di un sistema che si è sviluppa- to tutto da soli. Ancora, se il dispositivo realizzato À 1 dev’essere personalizzato in modo particolare, il fatto di essere partiti con un kit di sviluppo può facilitare il compito e far risparmiare tempo. Quando si tratta di progettare dispositivi per ap- plicazioni IoT, l’utilizzo di reference design “off- the-shelf” con lista BOM (bill of material) già pronta consente di accelerare il time-to-market per il rilascio dei device sul mercato, assicurando Á À - dabilità e solidità del progetto embedded. Diversamente, decidere di sviluppare tutto “from scratch” può condurre a vari problemi nel corso del ciclo di design: se il progetto di un prodotto parte male, una volta che il dispositivo viene rila- sciato sul mercato, e poi commercializzato, si può andare incontro a elevati costi di supporto, dovuti alle più onerose attività di assistenza necessarie per rispondere ai problemi incontrati dagli utenti, 1 Á 1 - la “user experience” e sull’immagine del marchio. Il costo totale del progetto può inoltre crescere in maniera inaspettata, se in fase iniziale non si riesce a stimare adeguatamente i costi che si dovranno so- stenere nel corso del ciclo di design, per supportar- ne le varie fasi: dallo stadio di prototipazione, allo À del dispositivo. Ancora, sviluppare tutto da sé può esporre anche al rischio che la mancanza di compe- tenze hardware e software À 1 - te aree ingegneristiche e tecniche comprometta la qualità del progetto, con ricadute, ad esempio, sul livello delle prestazioni radio, sulla sicurez- za, sui consumi di energia, sull’inte- grazione dei sensori e così via. Onda open source: non più solo “makers” Tra gli starter kit e le schede di valutazione e sviluppo dispo- nibili sul mercato per chi progetta device IoT, e non solo, non si può certo dimenticare il fenomeno ormai globa- le rappresentato dalle board open source come Arduino, che, dal mondo dei “makers”, appassionati, studenti e hobbisti di elettroni- ca, stanno migrando, specialmente nel contesto industriale europeo, verso il mercato e le appli- cazioni delle piccole e medie imprese, sempre più À - miare sui costi di ricerca e sviluppo utilizzando le soluzioni e metodologie DIY (do-it-yourself). Anche in questo caso, il vantaggio chiave sta nel fondare le attività di prototipazione partendo da una scheda di validità collaudata e comprovata. Il fatto che le board open source siano relativamente economiche, in confronto ad altre piattaforme ba- sate su microcontroller, è solo uno dei principali À ! - taforme di sviluppo, a cui si aggiunge ad esempio la possibilità di lavorare con una soluzione “cross- platform”, perché il software Arduino gira su siste- mi operativi Windows, Macintosh OSX e Linux, a differenza, sottolinea la società, della maggioran- za dei sistemi microcontroller, che sono limitati all’uso di Windows. I • À - mento su un ambiente di programmazione chiaro, Á 1 1 professione l’ingegnere o lo sviluppatore di sistemi embedded. Un altro interessante vantaggio è che oggi le opportunità applicative si possono estende- re agli ambienti industriali: anche quelli dove le applicazioni critiche funzionano ancora su tradi- zionali macchinari dedicati, in genere privi di con- nessione alla IoT: qui, un ricondizionamento del macchinario eseguito sulla base di Arduino può permettere di connettere la vecchia attrezzatura industriale al mondo delle tecnologie improntate al paradigma Industria 4.0, per raccogliere in mo- dalità remota dati sullo stato e sul funzionamento della macchina, e sviluppare applicazioni di ma- nutenzione predittiva. Il discovery kit STM32L4 di STMicroelectronics, per lo sviluppo di nodi IoT

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