EO Power 35
EO POWER - GIUGNO/LUGLIO 2024 XXVII Dopo che il progetto è stato convalidato dal team di pro- gettazione, è necessario sottoporlo a nuovi test per ot- tenere la certificazione da parte di un ente terzo che ne garantisca la conformità a tutte le certificazioni richieste (UL, CE, UR e così via). Una volta ottenuta la certificazio- ne, è necessario collaborare con il reparto produzione in- terno o con un produttore per creare un piano di produ- zione. Una volta accertato il completamento del processo di produzione, che include il collaudo finale, è necessario impegnarsi con il reparto che si occupa degli acquisti per avviare il lungo processo di negoziazione e di stipula dei contratti di fornitura per tutti i singoli componenti del- la BoM. Molti di questi componenti potrebbero richiedere anche una seconda fonte, complicando ulteriormente il processo di approvvigionamento. Con tutte queste enti- tà coinvolte e la dipendenza da più fornitori nella supply chain, aumenta la possibilità che si verifichino errori o in- terruzioni non pianificate, con tutti gli svantaggi che ciò comporta. Inoltre, se il progetto deve essere modificato per adeguarsi ai nuovi requisiti di potenza, si dovrebbe ri- tornare al punto di partenza. D’altra parte, con un progetto basato sui moduli di poten- za, è possibile utilizzate moduli pre-qualificati da Vicor e aggiungere un numero ridotto di componenti discreti per completare il progetto. In questo modo la logistica della catena di fornitura sarebbe molto più semplice e meno onerosa per l’azienda e si avrebbe la certezza che ogni modulo è stato accuratamente testato e ha ricevuto l’ap- provazione del controllo qualità dal fornitore. “Last but not least”, con l’aumentare dei requisiti di potenza (come accade sempre), sarebbe possibile riutilizzare più modu- li per ottenere maggiore potenza, eliminando le parti più onerose del processo di riprogettazione. POWER MODULES Fig. 7 – A causa del maggior numero di connessioni, in un progetto di tipo discreto la probabilità di difetti in fase di assemblaggio aumenta drasticamente di qualità durante l’assemblaggio. Con un numero inferio- re di piazzamenti, si riduce anche la necessità di più fasi di assemblaggio. Ciò riduce il numero di volte in cui la scheda viene maneggiata dagli operatori, riducendo così il rischio di potenziali danni da scariche elettrostatiche (ESD) du- rante il processo di assemblaggio. Tutto questo si traduce in una maggiore affidabilità. Risolvere il dilemma del ciclo di vita del prodotto Quando si sceglie tra un modulo di potenza e un progetto discreto, è necessario considerare non solo la progettazio- ne, ma anche il ciclo di vita complessivo per comprendere tutti i vantaggi dell’approccio modulare. Come illustra- to nella figura 8, nel caso in cui si scelga di progettare la propria rete di distribuzione di alimentazione utilizzando componenti discreti, il team di progettazione interno si assumerebbe l’intero onere della progettazione, dei test e della convalida di ogni sistema di potenza. Fig. 8 – Una sequenza temporale di progetto che illustra i vantaggi legati all’uso di una soluzione modulare rispetto a una discreta Fig. 6 – Il profilo del packaging di Vicor consente una dissipazione del calore uniforme e prevedibile mentre le soluzioni di tipo discreto danno origine a una dissipazione non uniforme e imprevedibile
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