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XIII POWER 16 - MAGGIO 2018 CUI consumata in stand-by e di una quantità simile in modalità attiva. Ripercorrendo la storia dei protocolli di etichettatura energetica è possibile evidenziare che le regole europee ten- dono a superare quello imposte dal DOE statunitense. Quan- do quest’ultimo ha pubblicato il proprio framework Level VI, l’Unione Europea ha introdotto CoC Tier 1 sotto forma di codice volontario che aveva obiettivi simili, anche se legger- mente più severi. In modo del tutto analogo, nel momento in cui sono entrate in vigore le specifiche Level VI del DOE (febbraio 2016), l’Unione Europea ha imposto limiti ancora più stringenti con l’introduzione di CoC Tier 2 che prevede l’introduzione di un livello di efficienza minimo aggiuntivo al 10% del carico. Una semplice dimostrazione di superio- rità? Potrebbe anche essere, ma il reale vantaggio di questo “gioco al rialzo” è derivato dal fatto che gli elettrodomestici odierni consumano una quantità notevolmente inferiore ri- spetto ai loro predecessori anche se integrano un maggior numero di funzionalità per migliorare la fruizione dal parte dei consumatori. L’Unione Europea ha già pianificato l’in- troduzione di nuovi limiti ancora più stringenti rispetto a quelli previsti da CoC Tier 2. Sulla base del report: Review Study on Commission Regulation (EC) NO. 278/2009 Exter- nal Power Supplies preparato per la Commissione Europea dal consulente danese ViegandMaagø gli effetti combinati di misure più severe e adottate su scala più ampia potrebbero comportare ulteriori risparmi per altri 3TWh all’anno entro il 2025. Adesso alcune considerazioni relative alla filosofia su cui si ispira la struttura del codice di condotta. Poiché i codici sono introdotti su base volontaria per i produttori, è ragionevole fissare obiettivi, in termini di prestazioni, supe- riori rispetto a quelli che sarebbero stabiliti per uno standard obbligatorio. Ciò può contribuire a incentivare le principali aziende ad accelerare l’evoluzione tecnologica, per poter dif- ferenziare i loro prodotti rispetto a quelli della concorrenza e rafforzare la reputazione del loro marchio sul mercato. Gli utenti finali e l’ambiente potrebbero trarre indubbi vantag- gi: i primi in termini di riduzione del costo delle bollette e il secondo in termini di diminuzione delle emissioni di gas a effetto serra. In qualità di azienda impegnata nello svilup- po di prodotti per la conversione della potenza, alimentatori esterni compresi, CUI ha introdotto dispositivi che coprono un ampio range di dimensioni e valori di potenza nominali, tutti conformi con le specifiche CoC Tier 1 e Tier 2. Un’evoluzione continua L’Unione Europea ha più volte ribadito la propria intenzio- ne di rendere obbligatori questi codici finora volontari, una volta definiti e nel momento in cui sono state messe a punto le tecnologie in grado di supportarli. Tuttavia allo stato attua- le essi restano di codici di condotta volontari in procinto di diventare, anche se in ritardo rispetto alle date previste, nor- me esecutive. A questo punto può essere utile domandarsi quali potrebbero essere le conseguenze di questo ritardo, sia per l’industria sia per l’ambiente. Per quanto riguarda CUI, non vi sono cambiamenti di sorta, in quanto l’azienda è co- stantemente impegnata ad aumentare l’efficienza energetica dei propri prodotti. La conformità alle più recenti specifiche CoC, per adesso volontarie, permette a CUI di trovarsi pre- parata nel momento in cui il cui l’osservanza di tali codici diventerà obbligatoria. Anche se non sono note le ragioni del ritardo, è certo che i limiti imposti da CoC Tier 1 e Tier 2 entreranno prima o poi in vigore. I produttori di EPS non possono quindi permettersi di sprecare tempo o ritenere, er- roneamente, che il processo di definizione di nuove e sem- pre più stringenti normative stia rallentando. I produttori devono essere pronti ad affrontare le sfide di natura tecnica imposte da ogni nuovo protocollo non appena questo è pub- blicato. Utilizzando sempre gli alimentatori che soddisfano i più recenti e rigorosi standard imposti a livello mondiale, gli OEM che devono corredare ogni nuovo prodotto con un EPS possono avere la certezza di garantire la conformità con le normative in vigore in qualsiasi area geografica del globo ed evitare le complessità connaturate alla gestione di diffe- renti configurazioni di prodotto. Anche se le normative Tier 2 dell’Unione Europea possono avere incontrato qualche ostacolo di natura legale che ne ha ritardata l’introduzione, l’evoluzione dal punto di vista tecnico non mostra alcun se- gno di rallentamento. Le Autorità in tutto il mondo hanno adottato protocolli per l’etichettatura energetica degli EPS e in ogni revisione hanno introdotto obbiettivi sempre più stringenti

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