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WSN e che rileva anche l’intensità della luce locale. Un ulteriore presupposto è che non ci siano ostacoli tra dispositivi di illuminazione e sensori fissi. Il modello di corpo illumi- nante considerato nel sistema di controllo dell’illumina- zione è il LED. Un’altra proposta trattava un’interfaccia utente per mi- gliorare l’usabilità del sistema di illuminazione in rete, ma non supportava la compatibilità con corpi illuminanti di diversa tecnologia, sia interni sia esterni. Un altro progetto proponeva il rilevamento e il controllo automatico della luce di una stanza in cui un modulo di controllo dell’illuminazione domestica è installato in ogni lampada della casa. Ma questo sistema è pensato per una casa o un piccolo ufficio in cui in ogni stanza viene utiliz- zato un sensore e il posizionamento dei sensori non rien- tra nell’area illuminata dalle luci che essi controllano. La misurazione dell’intensità della luce è un parametro utilizzato nel processo decisionale per diversi sistemi. La precisione della misurazione dell’intensità luminosa è quindi un fattore che contribuisce all’accuratezza funzio- nale dell’intero sistema e, di conseguenza, alla diminuzio- ne della quantità di energia consumata. Se l’illuminazione varia di una certa quantità di lux, il processo decisionale esegue un aggiustamento in più o in meno di quella stessa quantità di lux, rispetto allo stato corrente di intensità luminosa del sistema. In tutti i sistemi di illuminazione che utilizzano sensori, l’attività dei sensori sempre attivi aumenta il consumo energetico e riduce la durata dei sensori stessi. La durata ridotta del sensore aumenta di conseguenza la probabilità di guasti nel sistema. Pertanto, i sensori di gestione dell’e- nergia sono importanti nei sistemi di controllo dell’illu- minazione. Tuttavia, i sensori di gestione dell’energia non sono trattati in molti sistemi proposti. Un approccio al progetto di un sistema di controllo dell’il- luminazione basato su una rete di sensori wireless preve- de di considerare le caratteristiche seguenti: • Una maggiore durata del sensore e un consumo ener- getico notevolmente ridotto • Registrazione dei log di utilizzo per la generazione di report multiformato • Adattabilità a vari tipi di luoghi come residenze pri- vate e pubbliche, uffici, aule per conferenze, officine, laboratori, biblioteche, locali commerciali e così via • Supporto simultaneo di più utenti • Riduzione delle risorse di comunicazione della rete • Compatibilità con livelli di intensità luminosa di varie sorgenti luminose esterne (luce solare e altre sorgen- ti luminose ambientali, ad esempio l’illuminazione stradale, che influiscono sui livelli di luce locale) • L’entità delle variazioni di intensità luminosa viene adottata come parametro per i cambiamenti dello sta- to attuale d’illuminazione del sistema • Compatibilità con diversi tipi di tecnologie dei corpi illuminanti Architettura del sistema di controllo dell’illuminazione in rete Il sistema di controllo automatico dell’illuminazione è composto dal sistema centralizzato di gestione e dalle zone di funzionamento. Ogni zona comprende un’unità di controllo locale con il proprio selettore di attività, sensori wireless connessi in rete e unità di illuminazione (o cam- po illuminante, ossia l’insieme di lampade). Ogni sensore monitora l’illuminazione di una particolare area denomi- nata “piano di lavoro”, che può avere una o più unità di illuminazione. Il sistema di gestione centralizzato è in sostanza il softwa- re di gestione installato su un PC (o implementato come dispositivo autonomo). Il sistema di gestione controlla i componenti del sistema, registra i dati di utilizzo e costruisce i report di sistema. Ogni modulo di controllo locale coordina le informazioni tra il selettore di attività, i sensori e le unità di illumina- zione. Riceve istruzioni dal sistema di gestione a cui ritor- na le informazioni sullo stato del sistema. Inoltre, ospita un’istanza del processo decisionale per l’impostazione dell’intensità della luce locale. Il selettore di attività è l’interfaccia utente fisica attraver- so la quale gli utenti possono comunicare con il sistema selezionando i propri requisiti. Ogni piano di lavoro ha un sensore per misurare l’inten- sità della luce. Se l’intensità della luce cambia oltre un va- lore di soglia di tolleranza programmabile, il sensore invia un segnale all’unità di controllo locale. Il campo di illuminazione è l’insieme delle lampade dim- merabili che illuminano il piano di lavoro. I sistemi di gestione basati sulla rete di sensori wireless possono essere organizzati in architetture centralizzate o distribuite. In una rete di gestione centralizzata, esiste un unico gestore che raccoglie informazioni da tutti gli agenti (le unità di controllo locale) e controlla l’intera rete. Una rete di gestione distribuita ha diversi gestori, ciascuno responsabile di una sottorete e ognuno comunica con gli altri gestori. Il sistema di gestione specifico viene scelto in base all’applicazione in esecuzione sulla rete di sensori wireless. Un sistema di controllo automatico dell’illuminazione può contenere diverse architetture in base all’applicazione e allo spazio utilizzato. Nella figura 1 viene riportato un esempio di architettura centralizzata. EO LIGHTING - GIUGNO/LUGLIO 2023 XVIII
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