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XXX Lighting LIGHTING 25 - MARZO 2021 ca presenta una corrente di uscita continua ed è diffusa in applicazioni con le telecamere, come la videosorve- glianza, in quanto può contribuire a ridurre il flicker (sfarfallio). Esistono due tipologie di fonti di ingresso da prendere in considerazione per la regolazione della luminosità analogica: ingresso di tensione in CC e in- gresso PWM, come mostrato nella figura 8. La regola- zione di tipo analogico con una tensione in CC regola la corrente di uscita applicando un segnale di tensione in CC. Il rapporto di regolazione dell’intensità lumino- sa tipico di questo metodo è solitamente basso a causa della precisione della tensione. Un ingresso PWM può ottenere un rapporto decisamente più elevato, con una scala che va da 0% a ~100%; solitamente è necessario un ingresso PWM ad alta frequenza per il filtro interno. Nel caso della regolazione della luminosità in modalità PWM, la corrente di uscita non è continua, come mo- strato nella figura 9. Nella forma d’onda della corrente del LED, tr e tf sono i tempi di salita e discesa in ri- sposta al comando PWM, che incidono sul rapporto di regolazione della luminosità e sulla larghezza minima dell’impulso. I tempi di salita e discesa variano fra i di- versi metodi di regolazione PWM, come mostrato nella figura 10, e comprendono la regolazione con FET prin- cipale, con FET in serie e con FET in configu- razione shunt. Il primo metodo (FET principale) presenta i tempi di salita e discesa più elevati e pertanto risulta difficile ottenere una regolazione ra- pida e un rapporto di regolazione dell’inten- sità luminosa elevato, mentre con il secondo metodi (FET in serie) permette di migliorare velocità e rapporto di regolazione. Il terzo metodo (FET in configurazione shunt), si propone invece come la soluzione più rapida per quanto concerne la regolazione in modalità PWM e caratterizzata dal rapporto di regolazione più elevato. La tabella 1 mette a confronto i metodi finora descritti. Retroilluminazione a LED La retroilluminazione a LED è utilizzata a scopi di illumi- nazione. È diffuso l’impiego di numerose serie di LED bianchi per retroilluminare i display LCD, in quanto gli LCD non sono auto-illuminati. Sebbene applicazioni come i telefoni cellulari, i notebook, i monitor e le TV utilizzino LCD di dimensioni diverse, gli aspetti da considerare per la progettazione della retroilluminazione a LED rimango- no gli stessi e si concentrano su efficienza e rapporto di regolazione dell’intensità luminosa o contrasto. Solitamen- te, si utilizza un driver boost per LED per pilotare le serie di LED. Per generare la luminanza massima richiesta, un pannello LCD di maggiori dimensioni richiede più serie di LED e un maggior numero di LED in serie. L’aggiun- ta di pozzi a corrente costante permette di ottenere una maggiore precisione fra le diverse serie di LED. Un’elevata efficienza è molto importante per il driver di retroillumi- nazione; in pratica, il prodotto può garantire un minor consumo di energia e migliorare le proprie prestazioni ter- miche. Inoltre, un’elevata efficienza allunga la durata della Fig. 8 – Illuminazione a LED con regolazione dell’intensità luminosa analogica Fig. 9 – Illuminazione a LED con regolazione dell’intensità luminosa PWM Fig. 10 – Metodi di regolazione dell’intensità luminosa PWM per illuminazione a LED

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