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XXI LED DRIVER LIGHTING 25 - MARZO 2021 e al colore desiderati. Nel primo caso, la corrente viene erogata sotto forma di pacchetti di carica discreti; nel secondo come flusso continuo di carica. Il metodo PWM ha un vantaggio laddove la luminosità e la temperatura del colore devono essere controllati in modo indipendente. Un LED ottimizzato per l’illu- minazione avrà in genere un profilo di temperatura del colore che varia con l’aumentare della corrente. Un par- ticolare modello di LED può, ad esempio, emettere luce con una temperatura di colore di 2.700 K a 300 mA, va- lore che aumenta a 3.000 K con una corrente di 600 mA. Con una topologia CCR, la luminosità sarà massima per la temperatura di colore in base alla corrente fornita. Quando il LED si accende e si spegne molto rapidamen- te, il controllo PWM può garantire che un apparecchio emetta luce a 3000 K, ma l’illuminazione varia in una gamma molto ampia. In genere, la frequenza PWM varia a una velocità così elevata che gli esseri umani non per- cepiranno alcun sfarfallio. Con il controllo PWM, il cambiamento nella resa lumino- sa è generalmente lineare in base al ciclo di utilizzo della larghezza di impulso. Con il CCR, la variazione della resa luminosa in corrispondenza di una variazione di corren- te potrebbe non essere del tutto lineare. Di conseguen- za, il controllo PWM tende a essere privilegiato quando gli apparecchi devono essere regolati (dimmed) in una percentuale inferiore al 50% e mantenere comunque la resa cromatica desiderata. Per lo stesso motivo, le lampa- de RGB richiedono generalmente il controllo PWM per garantire una miscelazione del colore prevedibile. Il metodo CCR presenta vantaggi nelle applicazioni in cui la resa luminosa deve essere ottimizzata e il control- lo dell’attenuazione della luce è meno importante. Un alimentatore è in grado di fornire una tensione com- plessiva più elevata per le apparecchiature che adottano tale modalità: un esempio tipo è rappresentato dal caso in cui una stringa di LED è sospesa a lunghi fili. Offre inoltre il vantaggio di ridurre le emissioni elettromagne- tiche, dando la possibilità di installare luci a LED in am- bienti in cui le interferenze dei circuiti PWM sarebbero inaccettabili, come sale operatorie e reparti ospedalieri. Un’altra applicazione in cui è possibile utilizzare il CCR è l’illuminazione automotive, come per esempio luci in- terne e fanali posteriori. L’utilizzo di una sorgente di cor- rente lineare ottimizza l’uscita del LED durante il nor- male funzionamento, e consente quindi di ottenere la massima luminosità con un numero minore di elementi LED nell’assemblaggio del proiettore. Tuttavia, è neces- sario valutare se al posto della massima intensità della luce in uscita non sia preferibile una maggiore longevi- tà. Un fattore chiave che determina la durata del LED è la corrente massima a cui i dispositivi sono sottoposti, in quanto quest’ultima contribuisce a far aumentare la temperatura interna del dispositivo. I controller PWM spesso pilotano il LED con una corrente più elevata, an- che se utilizzano impulsi brevi. Poiché il CCR esegue un adattamento tra corrente di picco e corrente media, le sollecitazioni sui LED risultano inferiori, con riflessi fa- vorevoli sulla durata. Ci sono vari modi per avvicinarsi alla progettazione di moduli LED adatti per il funzionamento nelle modalità PWM o CCR e, laddove la configurabilità è importante per il modulo, entrambe le tecnologie possono essere utilizzate. Un’opzione prevede l’utilizzo di un design discreto basato su un alimentatore come un convertito- re lineare o CC/CC abbinato a circuiti di controllo ag- giuntivi. Inoltre, è possibile integrare dispositivi aggiun- tivi per fornire funzioni di protezione contro situazioni come circuiti aperti e altri sistemi diagnostici. L’approc- cio discreto, pur offrendo la massima flessibilità, com- porta cicli di progettazione e collaudo più lunghi. Sul mercato è reperibile un’ampia gamma di circuiti di pilotaggio (driver) per LED che integrano queste fun- zionalità e e semplificano notevolmente la stesura del layout della scheda e il design del sistema. Nei casi in cui time to market e facilità di integrazione sono fattori di primaria importanza è possibile ricorrere a sottosistemi in cui l’elettronica del driver è inclusa in un package già pronto per l’uso: in questo caso il progettista il progetti- sta deve semplicemente selezionare e aggiungere i LED di sua scelta. Pilotaggio del LED: alcune proposte Per le applicazioni in cui il CCR è la strategia di control- lo preferita, LITIX Basic di Infineon Technologies con le sue funzioni di diagnostica e protezione risulta partico- larmente adatto per l’uso in applicazioni automotive. Ad esempio, attraverso il rilevamento di guasti di tipo N-1, il dispositivo può informare un microcontrollore host del- la presenza di una stringa di LED difettosa che può com- promettere l’integrità del sistema. Nel fanale posteriore di un’auto, se il guasto di una stringa di luci è sufficiente XP Power propone numerose soluzioni per l’alimentazione dei LED

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