EO_Lighting-487

ASD METRICS • Bridgelux Décor 97 CRI: Ra 98, Rf 94, Rg 102, ASD 18% (100% in più rispetto a Thrive) • Bridgelux 90 CRI: Ra 92, Rf 91, Rg 97, ASD 20% (120% in più rispetto a Thrive) • Bridgelux 80 CRI: Ra 83, Rf 84, Rg 93, ASD 28% (210% in più rispetto a Thrive) I valori ASD per le sorgenti luminose standard sono molto più ampi rispetto a Thrive, compresa la sorgen- te luminosa 98 CRI che ha valori R g CRI e TM- 30 simili. Benché TM-30 e CRI siano metriche importanti per la determinazione della qualità cromatica, valori elevati non corrispondono necessariamente a un’elevata naturalezza della sorgente luminosa, mentre valori ASD molto ri- dotti corrispondono sempre a una naturalezza elevata. Benché esistano diversi approcci allo svilup- po di soluzioni di illuminazione HCL, poter contare su una maggiore corrispondenza con la luce naturale è di grande interesse per gli utenti. Thrive è stata sviluppata per rispondere a questa esigenza e la nuova metrica ASD messa a punto da Bridgelux è un modo obiettivo e quantitativo per confrontare le sorgenti lumi- nose e capire quanto corrispondano agli spettri di luce naturale. È auspicabile che questa nuova metrica trovi ampia applicazione nel settore dell’illuminazione, apren- do nuove prospettive sulla naturalezza oltre CRI e TM-30. Bridgelux ha realizzato un libro bianco – scarica- bile dal sito web dell’azienda – nel quale si spiega come si è arrivati alla metrica ASD. La metrica Average Spectral Difference consente confronti oggettivi della naturalezza di diverse sorgenti luminose La luce, è risaputo, non solo permette di vedere l’ambiente circostante ma ha un effetto anche sull’umore e sulla salute delle persone. L’HCL (Human Centric Lighting) è un concetto che rappresenta un profondo cambiamento culturale, finalizzato a un rapporto più equilibrato con l’ambiente in cui le persone vivono. Negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha evidenziato che la luce è anche indispensabile per regolare il funzionamento dell’organismo umano dal punto di vista sia biologico sia psicologico. Il concetto di Human Centric Lighting parte proprio da qui, realizzare un progetto di illuminazione che tenga conto non solo degli effetti visivi, ma anche di quelli biologici ed emozionali della luce. I LED sono le sorgenti di luce ideale per tradurre in pratica il concetto di HCL. Essi possono essere ottimizzati per fornire spettri specifici che corrispondono in maniera precisa a quelli delle sorgenti di luce naturali. Essi possono essere usati nei sistemi di illuminazione dinamici in grado di regolarsi autonomamente per seguire lo spettro della luce solare nel corso di una giornata oppure consentire di personalizzare l’ambiente in cui una persona vive al fine di soddisfare i suoi desideri. La possibilità di utilizzare l’illuminazione per “modellare” l’ambiente in cui si vive o lavora consisteva solitamente nella variazione della luminosità tramite un’operazione di dimming (ovvero di regolazione dell’intensità luminosa). Grazie a soluzioni d’illuminazione a luce bianca adattabili come quelle della serie Vesta di Bridgelux è ora possibile personalizzare l’illuminazione. La combinazione tra i prodotti delle linee Thrive e Vesta consente di realizzare impianti di illuminazione a luce bianca naturale adattabili. Nelle scuole e negli uffici, ad esempio, sarebbe possibile progettare sistemi d’illuminazione a luce bianca capaci di riprodurre il fenomeno naturale della variazione della luce solare durante il giorno per migliorare attenzione e produttività grazie all’allineamento con il naturale ritmo circadiano. Human Centric Lighting: un trend emergente

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