EO_Lighting-484

XIV Lighting LIGHTING 22 - MARZO 2020 il pilotaggio on/off per la singola lampada, sarà necessa- rio, un ulteriore cablaggio per il segnale per il singolo di- spositivo. L’alimentazione integrata AC/DC all’interno della lampada dissiperà del calore in loco, di conseguen- za questo aspetto dovrà essere preso in considerazione nei calcoli di dimensionamento energia/raffreddamen- to. Per installazioni di piccole dimensioni questo approc- cio può essere conveniente ma con molte lampade può risultare più consono la centralizzazione delle unità di potenza AC/DC. Avere energia centralizzata con illuminazione distribu- ita fa sì che la dissipazione di potenza del convertitore AC-DC sia spostata fuori della zona di coltivazione, ridu- cendo potenzialmente i costi di raffreddamento attorno alle lampade a LED. A differenza del primo approccio, il convertitore di potenza non deve per forza essere erme- ticamente sigillato e le lampade possono essere collegate in stringhe con corrente co- stante derivata da una distri- buzione ad alta tensione con- tinua, in genere 275 Vcc. Un convertitore ad alta potenza che ne sostituisca molti altri più piccoli AC/DC, compor- ta, in genere, anche un costo inferiore €/watt della poten- za complessiva fornita. Inol- tre, è possibile ottenere l’ac- censione/spegnimento del convertitore di potenza AC/ DC senza cablaggi aggiuntivi per le lampade, sebbene tut- ti gli apparecchi si oscurino insieme e un guasto in uno di essi potrebbe arrestare tutti gli altri in quel circuito. Quando le lampade dispon- gono localmente di un dri- ver in corrente, è possibile alimentarle in gruppi di se- rie/parallelo con un AC/ DC centralizzato che eroga una tensione costante. In questa configurazione, le singole lampade possono es- sere oscurate, sia mediante cablaggio fisso con control- lo analogico 0-5 V o 0-10 V o mediante collegamento a una rete o perfino anche in modalità wireless. Ulteriori vantaggi del driver led locale sono che un guasto a una lampada non influenzerà le altre dello stesso ramo e che, grazie alla alta tensione di distribuzione le correnti in gioco saranno ridotte con conseguente riduzione della sezione dei cavi e della ca- duta di tensione sulla tratta. Le tre modalità sono mostrate nella figura 2 con esempi di convertitori di potenza LCC600 e iHP di Artesyn Em- bedded Technologies [2]. Le varie opzioni possibili Per l’architettura distribuita, ossia un alimentatore per ogni singola lampada, i convertitori di potenza AC/DC si troveranno ad operare in un ambiente relativamente difficile, spesso con elevata umidità o con vapore acqueo condensato, inoltre il riscaldamento locale concentrato necessiterà di essere smaltito. In un contesto così de- scritto, operare con alimentatori che non incorporano Fig. 2 – Possibili architetture di alimentazione nell’illuminazione per l’orticoltura

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