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XVI Lighting LIGHTING 19 - MARZO 2019 La connettività in Wi-Fi comporta il rischio che al nostro ro- uter si allacci un vicino di casa per navigare gratis o, peggio, un hacker capace di raccogliere dati sensibili sul nostro con- to in banca o qualche segreto industriale nel caso di uffici aziendali. Il guaio è più diffuso di quanto non si creda e si trovano in rete parecchi “suggerimenti” su come aggirare la debole protezione di una password e persino software gratu- iti già pronti allo scopo. Un’alternativa a tutto ciò è il Li-Fi, o Light Fidelity, che lega i segnali alla luce delle lampade a LED prevalentemente nel visibile ma anche nella banda più vicina dell’infrarosso. In pratica, le Optical Wireless Communications (OWC) s’im- plementano con un circuito che aggiunge all’emissione di un LED un segnale on/off (1/0) ad altissima velocità invisi- bile all’occhio umano. Questo segnale ovviamente non può attraversare le pareti ed è perciò intrinsecamente sicuro dal- le intrusioni dei vicini e degli hacker. Negli ambienti può co- munque riflettersi con la stessa fenomenologia ottica della luce visibile e dato che lo spettro di quest’ultima è enorme la velocità di trasmissione teoricamente ottenibile supera age- volmente i 200 Gbit/s. Inoltre, come la luce visibile non ri- sente dei campi elettromagnetici e non li genera, il che signi- fica che è ecologicamente più sostenibile oltre che immune alle problematiche di interferenza elettromagnetica tipiche del Wi-Fi negli ambienti industriali o ospedalieri. Per chi si preoccupasse di dover condizionare l’illuminazione dome- stica va detto che il segnale di connessione si accontenta dei lux di una abatjour da camera e funziona benissimo anche con il sole a picco. Le prime applicazioni di Visible Light Communication (VLC) sono apparse al CES di Las Vegas del 2014 e da allora si sono visti i primi smartphone Li-Fi e sono state sperimentate le prime reti Li-Fi IoT e i primi collegamenti diretti in aria su lunghe distanze. In ogni caso, lo scorso anno quando sono stati presentati al CES molti si- stemi Li-Fi commercialmente competitivi. LiFiMax Oledcomm è una spin-off francese dell’università di Versail- les che si è dedicata al Li-Fi realizzando e introducendo in commercio già l’anno scorso la lampada a LED domestica MyLiFi con cui si può creare una rete di connessione Li-Fi in un ambiente di piccole medie dimensioni per poter usu- fruire della connettività Internet senza pericoli di sconfina- mento o intrusione. Al CES 2019 ha presentato LiFiMax che consente di realizzare una rete domestica o da ufficio capace di offrire la connettività Web a 16 terminali su un’area di Reti di lampade Li-Fi al posto del Wi-Fi Le reti Li-Fi sono più veloci, sicure, convenienti e sostenibili rispetto al Wi-Fi ed è probabile che ne sostituiranno gran parte del panorama applicativo Lucio Pellizzari Fig. 1 – La rete LiFiMax di Oledcomm connette nel visibile 16 terminali in un’area di 28 m2 garantendo 100 Mbps in download e 40 Mbps in upload Fig. 2 – La rete pureLiFi è composta dal LiFi-XC Access Point e dalle chiavette USB LiFi-XC Station che danno 43 Mbps per collegamento

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