Il recente episodio delle batterie del Samsung Note 7 ha fatto riflettere molte aziende sulle loro strategie, soprattutto quelle legate alla supply chain.
Gli analisti di TrendForce ritengono che l’impatto sul mercato delle batterie al Litio sia molto contenuto. Le conseguenze dovrebbero infatti essere limitate al breve periodo viso che solamente un modello, su una gamma molto ampia, ha avuto questo tipo di problemi.
In termini percentuali, la quota di smartphone che utilizzano batterie a polimeri di litio è passata dal 35% del 2011 al 70% del 2016 (fonte EnergyTrends).
Quanto è accaduto però dovrebbe aver fatto riflettere i produttori di smartphone sulle rispettive politiche adottate per la supply chain. Solitamente i produttori infatti si approvvigionano da fornitori diversi per ridurre i rischi in caso di imprevisti. Altre aziende, invece, per essere maggiormente sicure non si riforniscono per più del 40% da uno stesso fornitore.
In termini di capacità produttiva, il maggior fornitore di batterie al litio è Amperex Technology (ATL), con una quota del 20%, seguita da Sony (18%), Samsung (11%), Lishan (11%) e LG Chem (LGC), con una quota del 10%.