È stato chiaro Claudio Andrea Gemme nella sua relazione all’assemblea annuale di Anie Confindustria, dedicata alle infrastrutture quale motore di sviluppo per il rilancio dell’economia: “il nostro imperativo è arrivare vivi alla ripresa”. I dati presentati dal presidente di Anie Confindustria sono foschi: il calo del fatturato delle aziende Anie nel 2012 è stato pari a -12,1%, che si somma al -4,1% sperimentato nel 2012.
Per quanto riguarda l’industria elettronica ed elettrotecnica italiana (che rappresenta l’8% del fatturato aggregato del manifatturiero, il 9% delle esportazioni e l’8% dell’occupazione totale), questi sono i dati 2012: 63 miliardi di euro le dimensioni del fatturato aggregato (71 nel 2011), 29 miliardi di euro le esportazioni (pari al 2011), 425mila gli addetti (450mila nel 2011).
Per arrivare vivi bisogna programmare la crescita. Questa la roadmap delineata da Gemme: ritornare alla manifattura, passare dalla strategia energetica nazionale al piano energetico nazionale, definire un piano di trasporti realistico, integrato e sostenibile, far filiera e investire sulla formazione professionale dei giovani.
Per quanto riguarda quest’ultimo punto, nonostante il 2013 si stia dimostrando un altro anno estremamente difficile, le aziende di Confindustria Anie assumeranno almeno 2.000 laureati, tra i quali 1.500 ingegneri, e 2.000 diplomati.
Nella foto: Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie Confindustria