Alleanze europee per processori ed edge/cloud computing

L’Unione Europea ha di recente annunciato due nuove Alleanze Industriali, la prima che riguarda processori e semiconduttori e la seconda relativa alle tecnologie edge e cloud.
L’Alleanza Industriale sulle tecnologie a semiconduttore e processori riguarda le tecnologie di processo, che dovrebbero passare da 16 a 10 nm, ed è finalizzata a soddisfare le attuali esigenze dell’industria europea. Ciò è perfettamente in linea con le intenzioni annunciate sia da TMSC, che è disposta a realizzare una fabbrica in Europa, e da Intel, che si è offerta di costruire una fabbrica in Baviera (in attesa di sviluppi riguardo a GlobalFoundries). Questa mossa va ovviamente anche nella direzione di diminuire la dipendenza dai produttori stranieri e di ovviare alla ormai nota carenza di chip che sta investendo parecchi settori industriali, automotive “in primis”.
Questa Alleanza “strizza” anche l’occhio ai nodi di processo da 5 a 2 nm, per anticipare future esigenze e produrre chip che consentano di ridurre i consumi in cellulari e data center. L’obiezione in questo caso è che nel Vecchio Continente non ci sono società che progettano chip per smartphone e solo una manciata di produttori di integrati per datacenter.
La microelettronica, e in particolare i processori, sono tra le aree chiave di investimento del Piano di Ripresa e Resilienza e gli Stati Membri dell’Unione Europea si sono impegnati a usare il 20% dei fondi stanziati per la trasformazione digitale (equivalenti a 145 miliardi di euro) nei prossimi 3 anni.
Allenza per l’edge/clod computing
Questa Alleanza rappresenta la maggiore opportunità per l’Unione Europea di rafforzare le proprie capacità a livello di tecnologie per il cloud e per l’edge (ovvero la periferia della rete) preservando, almeno in questo settore, la propria sovranità tecnologica. Sarà necessario sviluppare tecnologie di elaborazione dei dati completamente nuove, che comprendano anche l’edge, allontanandosi quindi dai modelli di infrastrutture di elaborazione dati completamente centralizzata. Entro il 2025 l’80% dei dati generati verrà elaborato alla periferia, contro il 20% attuale.
L’Alleanza per “Industrial Data, Edge and Cloud” focalizzerà la propria attenzione sullo sviluppo di tecnologie di cloud ed edge computing efficienti in termini di consumi energetici e di utilizzo di risorse, completamente interoperabili e caratterizzate da un elevato grado di sicurezza che potranno essere utilizzate in tutti i settori, compresi quello militare e della sicurezza.
La partecipazione alle due Alleanza è aperta ad aziende pubbliche e private, nonché a realtà accademiche e centri di ricerca. Le norme di partecipazione, che prevedono severi requisiti in termini di sicurezza, protezione di IP e via dicendo, potrebbero precludere la partecipazione ad aziende con quartier generale in Europa ma possedute da investitori cinesi.
Filippo Fossati
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