AIXA 2020 chiude i lavori con tre ospiti d’eccezione: Björk, Guadagnino e Lissoni

Si avviano alla conclusione le sessioni di alta formazione proposte dall’edizione 2020 dell’Artificial Intelligence Expo of Applications. Con quasi 50mila persone raggiunte sui social media e oltre 600 professionisti e manager di tutto il mondo, tra speaker e partecipanti, coinvolti in 4 giorni per oltre 100 ore di dirette online, la manifestazione internazionale dedicata all’AI e organizzata da Fiera Milano Media – Business International, non si accontenta e decide di chiudere i suoi lavori con un finale speciale e aperto al pubblico: un talk nella serata di venerdì 13 novembre 2020 alle ore 18.30, dal titolo “Algorithms, rhythms of desire’ che vedrà salire sul palco digitale di AIXA 2020 tre giganti dell’espressione contemporanea a tutto tondo –Björk, Luca Guadagnino e Andrea Lissoni- che hanno fatto della trasversalità dei loro progetti e della forza dinamica dei loro lavori una totale direzione di vita. Modererà l’incontro Carlo Antonelli, direttore di AIXA e CEO di Fiera Milano Media.
La liquidità crescente tra mondi, i confini evanescenti tra le discipline e la necessità di rimettere al centro l’uomo, saranno dunque i temi in grado di scandire il ritmo di una conversazione che fluttuerà a metà tra sorprendenti modalità di un rinnovato umanesimo e transizione digitale.
Un insieme di punti di vista che partono dall’intera produzione dell’artista islandese Bjork, che è magicamente riuscita in tutti questi anni a spingere le possibilità delle tecnologie avanzate (inclusa l’intelligenza artificiale) dentro le pieghe più profonde dell’animo umano -come nel suo magnifico show Cornucopia– generando emozioni mai viste e mai sentite, capaci di portare il pubblico verso nuovi livelli di percezione. Una direzione di lavoro, questa, molto cara anche ad Andrea Lissoni che, dopo anni passati a Londra, come Senior Curator International Art della Tate Modern, da aprile ha accettato una nuova sfida come direttore della Haus der Kunst, lo storico museo di Monaco di Baviera che, con l’arrivo del curatore italiano, apre sulla visualità a 360 gradi di questo nuovo decennio, incluso l’uso degli algoritmi da parte di artisti contemporanei. A queste sensibilità. e a molto altro, si lega, e in parte anche si contrappone, il ritmo incessante della produzione cinematografica di Luca Guadagnino, l’acclamato autore di pellicole internazionali di successo che da anni ormai scandaglia i meandri dell’animo umano alla scoperta di quell’inquadratura naturale che guida i nostri desideri. Il regista, tra l’altro, ha recentemente realizzato con HBO “We are who we are”, la miniserie che più ha intercettato in tutto il mondo quella sensibilità della generazione di teenager contemporanei, estremamente difficile da cogliere e raccontare, ben lontana dallo stereotipo di quella velocità iperdigitalizzata che le viene comunemente attribuita, e invece finalmente ritratta come portatrice di un’intelligenza emotiva di nuovo tipo.
Per seguire online la diretta streaming dell’evento è possibile visitare il sito: https://businessleaders.1rnd.com/algorithms-rhythms-of-desire
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