Il Politecnico di Torino e SPEA S.P.A. hanno rinnovato l’accordo di partnership per le attività di ricerca congiunte finalizzate alla progettazione e produzione di macchinari automatici per il testing di microchip, MEMS, schede e dispositivi elettronici.
“La firma di questo accordo ci permette non solo di consolidare le comuni traiettorie di ricerca, ma anche di progettare nuovi percorsi didattici in un settore di innovazione chiave come quello dei semiconduttori che vivrà una forte crescita nei prossimi anni. – ha dichiarato il Rettore Stefano Corgnati – La piena collaborazione con il mondo industriale è l’elemento distintivo del Politecnico di Torino, un motivo tangibile che spinge gli studenti a sceglierci: l’accordo con SPEA pone un tassello importante per il nostro sistema locale produttivo ad alta densità di innovazione, così da costruire una filiera solida nel settore della microelettronica, creando un ponte ad alto transito di sapere tra università, mondo della ricerca e impresa”.
“L’Intelligenza Artificiale e la fotonica sono solo due esempi delle emergenti tecnologie che daranno un forte impulso al progresso della nostra vita sul pianeta, della nostra salute e della nostra sicurezza. – ha affermato il Presidente Luciano Bonaria – Miliardi di nuovi microchip sempre più complessi e sempre più piccoli dovranno essere prodotti e ciascuno di essi dovrà essere immesso nel mercato perfettamente funzionante e privo anche del più piccolo difetto di fabbricazione che potrebbe comprometterne il funzionamento durante l’uso. SPEA avrà bisogno di molti ingegneri e tecnici ad alta ed altissima specializzazione e professionalità per poter concepire, inventare, progettare e realizzare i nuovi complessi e sofisticati macchinari necessari ai produttori di questi nuovi microchip per poterli fabbricare. Ed è per questo motivo che SPEA desidera fortemente incrementare la collaborazione con il Politecnico di Torino. Questo importante accordo avviene anche in un momento di particolare attenzione al settore dei semiconduttori, divenuto altamente strategico per l’Europa e di forte interesse per l’Italia, il Piemonte e per Torino.”