IDT: nuovi switch RapidIO per le reti 5G

I dispositivi sono indirizzati a rispondere ai requisiti di performance delle reti radiomobili di prossima generazione, e di applicazioni come il mobile edge computing (MEC)

Pubblicato il 22 febbraio 2016

In linea con il processo di evoluzione delle infrastrutture di rete wireless 4G verso le future reti 5G, e con emergenti paradigmi architetturali di elaborazione dati, come il mobile edge computing (MEC), Integrated Device Technology (IDT) ha introdotto sul mercato una nuova generazione di switch RapidIO. I dispositivi si chiamano RXS2448 e RXS1632 e sono in grado di fornire una latenza ultra bassa, una banda elevata e l’efficienza energetica richiesta per l’implementazione nelle infrastrutture wireless 4G LTE Advanced (LTE-A) e 5G di nuova realizzazione.

La nuova famiglia di switch RapidIO di IDT

Tipicamente, gli switch RapidIO sono adottati come soluzione progettuale per interconnettere componenti di elaborazione (SoC, DSP, FPGA, ASIC custom) che formano sistemi elettronici complessi ad intensa attività computazionale, e la famiglia di switch RXS, sottolinea IDT, supera i requisiti di banda dello standard RapidIO 10xN (Gen 3), consentendo il trasferimento dei dati fra i componenti di elaborazione con una latenza molto bassa e un’elevata efficienza energetica.

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Tony Lukassen, senior product manager di IDT

In effetti, spiega Tony Lukassen, senior product manager di IDT, i nuovi device sono indicati in tutti gli ambienti dov’è necessario sviluppare applicazioni di elaborazione distribuita, come le architetture di ’distributed computing’ multiprocessore e i sistemi HPC (high performance computing). Il mondo Internet of Things (IoT) e le architetture di ’fog computing’ sono, allo stesso modo, conferma Lukassen, applicazioni target. «Certamente, queste tipologie di device puntano ad abilitare la tecnologia IoT, grazie anche alla scalabilità della tecnologia switch fabric che incorporano. Questi dispositivi, e questo tipo di fabric, saranno in larga parte utilizzati lato infrastruttura, per abilitare architetture MEC e applicazioni di analisi dei dati nelle reti 5G di prossimo decollo».

Sempre più, infatti, per eseguire le attività di data analytics in tempo reale, tali funzioni di analisi delle informazioni sono spostate verso la rete periferica (rete edge), in modo da eseguire le elaborazioni localmente, laddove i dati vengono raccolti: gli switch RXS puntano dunque a sviluppare la progettazione di infrastrutture mobile di ultima generazione, tra cui stazioni radio base, componenti C-RAN, e sistemi MEC. Altre applicazioni spaziano dall’analisi dei big data nei data center, ai single board computer (SBC), al backplane switching, ai sistemi di imaging, ma non mancano quelle nel controllo industriale e nel mondo difesa e aerospazio (sonar, radar).

I nuovi switch sono retrocompatibili con gli ecosistemi RapidIO esistenti, per proteggere i precedenti investimenti hardware e software , e accelerare il time-to-market. RXS2448 dispone di 24 porte e 48 linee, e RXS1632, ha 16 porte e 32 linee. In entrambi gli switch, ciascuna porta ha una capacità di 50 Gbps. La capacità di banda in RXS2448 arriva a 600 Gbps in full-duplex, mentre in RXS1632 è di 400 Gbps. Il livello di latenza ultra ridotta (100 nanosecondi port-to-port), elemento critico nell’impiego in applicazioni analitiche di edge nei sistemi 5G, rende indicati questi switch in tale area. Gli switch RXS, ha detto Sean Fan, vice president e general manager della Interface and Connectivity Division di IDT, forniscono un upgrade senza soluzione di continuità per le aziende di telecomunicazioni e gli OEM, per incrementare la banda d’interconnessione fino al 250% nei sistemi in banda base.

Giorgio Fusari



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