Coronavirus: la Cina ricorre ai droni per prevenire il contagio. Il commento di ProjectEMS

Pubblicato il 16 marzo 2020

Sono i Droni l’ultima soluzione adottata in Cina per prevenire i contagi. Già a fine gennaio 2020, infatti, il Paese asiatico ha iniziato ad utilizzare dei Droni multirotore, ovvero dei piccoli aeromobili radiocomandati con più eliche, per far fronte all’emergenza Coronavirus.

Due essenzialmente le modalità di utilizzo  in Cina. In primo luogo i Droni multirotore, dotati di serbatoi e ugelli per l’erogazione spray, sono stati adottati per disinfettare città e villaggi. L’obiettivo era quello di raggiungere velocemente luoghi che normalmente non sono agilmente accessibili come tetti, giardini, cortili interni e altro ancora. Un drone di questo tipo riesce a erogare disinfettante su aree fino a 16000 metri quadrati, il tutto in una mattina di lavoro. I Droni, inoltre, sono stati utilizzati anche per comunicare messaggi con altoparlanti e con cartelloni ben visibili, per ricordare ai passanti di indossare mascherine, di lavarsi le mani con il sapone una rientrati in caso o nel posto di lavoro, e per informare sullo stato della situazione.

Questo in Cina. E in Italia? Nel nostro Paese le persone lavorano con i Droni?

Proviamo a fare brevemente il quadro della situazione.

Di certo si può dire che l’ENAC, Ente Nazionale Aviazione Civile, regola il volo dei Droni civili: attualmente il regolamento ufficiale è arrivato all’edizione 3. Un altro dato è che attualmente, in Italia, l’industria del lavoro con i Droni è stimata nel 2020, a 100 milioni di euro di valore secondo uno studio dell’Osservatorio Droni della School of Management del Politecnico di Milano.

E’ vero che a molte persone il lavoro con i droni sembra futuristico, ma di fatto, tutt’ora diverse aziende richiedono attivamente i servizi con i droni, sempre più diffusi anche in Italia.

Tra i servizi più richiesti, ricordiamo le ispezioni di  tetti e coperture industriali, quelle termiche con termocamera per impianti di pannelli solari; le ispezioni dei ponti; la fotogrammetria (misurazione per immagini) di cantieri edili, del volume dei rifiuti delle discariche; gli indici di vegetazione per l’agricoltura di precisione dei vigneti e dei campi di Mais; le riprese aeree pubblicitarie di immobili in vendita e quelle di attività turistiche.

Sul ricorso e la diffusione dei Droni in Italia, così ha commentato Andrea Zamuner Cervi, amministratore di ProjectEMS.

“Il mio personale parere è che, appena l’Italia riapre, i servizi con i droni saranno qualcosa che darà nuove possibilità lavorative a molte persone. Quello dei droni è un settore che sta coinvolgendo sempre più Italiani. Le nuove tecnologie, secondo me, sono la strada per una ripartenza positiva. La chiave è unire tecnologie come i Droni con la visibilità online. Le nuove tecnologie e le potenzialità dell’online, secondo me, al termine di un periodo come questo, sono la chiave per una ripartenza positiva. Adesso siamo quasi tutti a casa: voglio invitare tutti gli appassionati di tecnologia e tutte le persone sono interessate a scoprire nuovi orizzonti lavorativi a studiare il mondo del lavoro con i Droni.”

E poi un’esortazione a cogliere al volo questa opportunità: “Non importa come lo fate, ma dedicate questo periodo ad informarvi, studiare ed apprendere ciò che è realmente possibile fare in ambito lavorativo con i Droni e grazie le possibilità dell’online, così da prepararvi per una ripartenza più informata. In Italia dovremmo studiare di più le potenzialità delle tecnologie emergenti, in Italia, secondo me, dovremmo studiare maggiormente le potenzialità dei Droni. Il mio è un invito per tutti.”

Ogni lunedì e ogni giovedì Andrea Zamuner Cervi pubblica video informativi sul lavoro con i Droni, visionabili da chiunque sia interessato ad approfondire questo argomento.

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