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COMPONENTS MEMS/MOEMS 48 - ELETTRONICA OGGI 475 - GENNAIO/FEBBRAIO 2019 sto e consumi di potenza per consentire l’adattamento a differenti superfici di proiezione e condizioni di luce ambiente. Nel caso di video di maggiori dimensioni e di applicazioni di visualizzazione di immagini attive, i dispositivi DLP possono supportare risoluzioni fino a 4K, divenute oramai uno standard per gli apparecchi televisivi e i monitor dei computer. …al rilevamento ambientale Per i dispositivi MOEMS si stanno profilando all’oriz- zonte nuove e interessanti applicazioni. Un esempio è il rilevamento ambientale, che sfrutta la possibilità offerta da questa tecnologia di supportare l’interfero- metria. Almeno dal punto di vista potenziale, la strut- tura dei MOEMS permetterebbe di integrare tutte le funzionalità di un’apparecchiatura da laboratorio in un sensore palmare. Nel campo dell’analisi chimica, la spettroscopia a infrarossi rappresenta una metodolo- gia molto efficace per determinare il tipo di composti presenti in un materiale. Ciascuna molecola ha un’im- pronta digitale (fingerprint) caratteristica delle bande di assorbimento nella regione infrarossa provocate dalle differenze delle energie di legame tra gli atomi costituenti. Nel rilevamento ambientale, l’assorbimento infrarosso è già ampiamente utilizzato ma gli strumenti esistenti sono generalmente basati su semplici filtri a frequenza singola focalizzati su una specifica porzione dello spet- tro di assorbimento. I sensori risultano quindi poco flessibili perché devono essere sintonizzati su specifi- che molecole (come ad esempio l’anidride carbonica) e possono generare risultati falsi positivi. Gli interfero- metri Fabry-Pérot, simili a quelli utilizzati nei filtri per telecomunicazioni danno la possibilità di analizzare un spettro infrarosso più completo in tempo reale. Nelle implementazioni tipiche, il filtro sintonizzabile ha due specchi affacciati separati da un’intercapedine d’aria (air gap). Nel momento in cui viene applicata una tensione tra gli elettrodi attaccati ai supporti degli specchi, l’attrazione elettrostatica regola la dimensio- ne dell’intercapedine d’aria. Se questa dimensione è pari alla metà della lunghezza d’onda del target, i fotoni la cui lunghezza d’onda è prossima a quella del target passeranno, mentre altri saranno bloccati. Sfruttando questa struttura, il sensore può utilizzare una tensio- ne crescente per effettuare una scansione attraverso un range di lunghezze d’onda target per creare uno spettro che mostra quali sono le lunghezze d’onda che sono state assorbite dalle molecole in una cavità situa- ta tra la sorgente luminosa e l’interferometro. Sebbene i dispositivi MOEMS non siano diffusi come i sensori MEMS, la capacità di dirigere e modulare la luce in modo molto preciso e a costi contenuti rappre- senta sicuramente un vantaggio. Essi quindi sono ve- rosimilmente destinati a diventare componenti fonda- mentali per le implementazioni IOT (Internet of Things). Un esempio della tecnologia DLP di TI
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